Articolo aggiornato il 17 Dicembre 2008
Nel mondo c’è un’area asiatica, l’isola di Okinawa, dove le persone vivono più a lungo, per una incidenza di tre volte il numero dei centernari e ultracentenari medio rispetto alla media del resto del mondo, e non si tratterebbe solo di un fatto legato alla genetica, quanto piuttosto di un fatto legato all’alimentazione del luogo, per cui già molti sono i dietologi che, di fianco alle diete tradizionali, presentano la dieta di Okinawa.
Okinawa è la più grande isola dell’arcipelago di Ryuryu, un arcipelago che sta collocato tra il Mare Cinese e l’Oceano Giapponese, sicché risente culturalmente sia della cultura asiatica cinese che di quella giapponese.
In questa isola la tradizione consente di affermare che la dieta seguita dagli isolani si distingue da tutte le altre diete del mondo, per cui sarebbero molto importanti i consigli che vengono da questa popolazione, da più di trent’anni oggetto di studio di dietologi e alimentaristi.
La dieta Okinawa consente prima di tutto di dimagrire, non tanto perché iponutriente, piuttosto perché punta su alimenti che permettono l’essenzialità delle sostanze residue che servono come magazzino e riserva: niente grassi e lipidi superflui, niente accumulo di ciccia, come si suol dire, ma muscoli, grassi indispensabili e buon sistema immunitario. Ma che cosa mangiano questi isolani per stare così bene a lungo? Vediamolo insieme.
Prima di tutto bisogna capirla Okinawa: l’isolano vive partendo dal presupposto che i 70 anni sono quelli che servono per arrivare alla prima vita, quella di bambino, a 100 anni invece si raggiunge la maturità, e questo ti dicono nell’isola, non perché hanno idee ultraterrene radicate, ma perché gli ultracentenari lì sono davvero tanti.
Per spiegare come si fa a seguire la dieta Okinawa ora è stata pubblicata una guida: “La dieta Okinawa” di Anna Douflour e Laurence Wittner. Il libro spiega come fanno i giapponesi a scegliere i cibi energetici senza superare le calorie indispensabili alla salute, poco grasso, poco olio e limenti grassi e oleosi come i semi e la frutta secca.
Una dieta fatta di grandi quantità e di fibra, ma di poche calorie, anche se non è vegetariana: coma fare a seguire la dieta senza essere in rosso con le energie? Il libro spiega anche questo, ad esempio insegna a distribuire i pasti durante la giornata, a mangiare senza affaticare l’organismo e senza superare la dose di calorie che ci serve, 1800 secondo la dieta e dopo la lettura saremo tutti preparati a sgranocchiare cibi ipercalorici ma nutrienti, da qui a cent’anni e oltre, come fanno i panda con il bambù.
Fonte da Salute
Foto da Ec Planet