Articolo aggiornato il 25 Agosto 2009
Una bella doccia fredda per chi ama le diete povere di carboidrati. Un recente studio condotto dal Beth Israel Deaconess Medical Center negli Stati Uniti, ha sottolineato che un’alimentazione con poca pasta o farinacei contribuisce a ostruire le arterie aumentando cosi i rischi di infarto e ictus.
Ed ecco la rivalutazione dei carboidrati spesso banditi, erroneamente, dalle diete. Lo studio, che ha coinvolto topi-cavia, ha dimostrato come privando o quasi di carboidrati gli animaletti questi avessero riportato seri danni alle arterie. Insomma, la moda delle diete senza pane e pasta che dilaga dagli anni 90 sta per essere bandita. Del resto negli ultimi anni molti nutrizionisti e dietologi hanno rivalutato le diete equilibrate associata ad un regolare esercizio fisico.
I ricercatori del Beth Israel Institute, che fa parte della Harvard Medical School, hanno deciso di investigare l’impatto sul sistema cardiovascolare dopo aver analizzato diversi rapporti che segnalavano aumenti consistenti di attacchi di cuore nelle persone a dieta. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, hanno nutrito i topi con tre diete diverse: una standard, una ad alto contenuto di grassi e una povera di carboidrati, scoprendo che quest’ultima non solo non intaccava i livelli di colesterolo, fallendo di fatto nel suo scopo, ma aveva un notevole impatto sull’aterosclerosi (+15%), cioe’ l’accumulo di grasso nelle arterie, via maestra per infarti e ictus.
“Dobbiamo valutare gli effetti nell’uomo” spiega il capo dei ricercatori Anthony Rosenzweig “ma di certo ora sappiamo che in una dieta ideale a lungo termine almeno un terzo di cio’ che mangiamo deve essere pane, riso, patate, pasta o altri farinacei”.