La diarrea è un disturbo che provoca la perdita di feci acquose o liquide. Può comparire sia in forma acuta – e in questo caso spesso si risolve da sola dopo un paio di giorni – che in forma cronica. In questo caso lascia presagire qualche altra patologia che va individuata per poter trattare il problema alla radice. Nella maggior parte dei casi la diarrea si può curare prestano attenzione alla dieta e utilizzando alcuni semplici rimedi naturali. Quando il problema è più grave, esistono invece farmaci in grado di bloccare le scariche.
Che cos’è la diarrea?
La diarrea, come già accennato, è un problema della defecazione che comporta la produzione di feci non solide. Ciò accade quando vi è un’alterazione nel meccanismo di assorbimento dei liquidi a livello intestinale.
Per poter parlare di diarrea, solitamente devono verificarsi due condizioni:
- almeno 3 evacuazioni al giorno;
- alterazione nella quantità o nella qualità delle feci (ovvero presenza di feci liquide o semiliquide).
Diversa è invece la dissenteria, anche se spesso viene utilizzato come sinonimo. Quest’ultima condizione è infatti una forma di gastroenterite infettiva, e si manifesta con presenza di sangue nelle feci.
Spesso la diarrea consiste nell’emissione di feci dal colore verde. Ciò è sintomo di un accelerato transito intestinale, ma non ha particolare significato. In presenza di feci dal colore giallo, invece, si può pensare ad un problema di assorbimento dei nutrienti.
Normalmente la diarrea viene considerata un banale disturbo, ma in realtà non è da sottovalutare. Nel mondo sono oltre 3 milioni i decessi annuali causati da questo problema, anche se naturalmente la maggior parte dei casi si verifica nei paesi in via di sviluppo. Qui virus e batteri si diffondono più facilmente a causa di una scarsa igiene e della contaminazione di cibo e acqua.
Nei paesi industrializzati, la mortalità per diarrea è estremamente più bassa, e riguarda nella quasi totalità dei casi pazienti anziani e disidratati. In Italia il tasso di mortalità è inferiore allo 0,04%.
Come si formano le feci?
Per capire bene che cos’è la diarrea, è importante scoprire come funziona il meccanismo di formazione delle feci. Il processo è strettamente collegato a quello della digestione, e inizia nell’intestino. Qui arriva il contenuto dello stomaco parzialmente digerito, che prende il nome di chilo.
Nel primo tratto intestinale – chiamato intestino tenue – continua la scissione delle molecole del cibo ingerito, e il conseguente assorbimento delle sostanze nutritive in esso contenute. Il 90% dei liquidi che transitano nell’intestino (saliva, succhi gastrici, bile e succhi pancreatici) viene riassorbito a questo livello.
Grazie ai movimenti peristaltici, ovvero le ritmiche contrazioni della muscolatura liscia dell’apparato digerente, il chilo prosegue il suo tragitto verso il colon – conosciuto anche con il nome di intestino crasso. Ed è qui che avviene l’assorbimento dell’acqua e dei sali minerali del materiale digerito.
Al termine del colon, del contenuto semiliquido che si è in precedenza spostato dallo stomaco all’intestino non restano che gli scarti indigeribili, ovvero le feci. Qualora questo intero processo fosse troppo rapido, la quantità di sostanze liquide riassorbite dall’intestino sarebbero minori e quindi si potrebbero manifestare episodi di diarrea.
Cause della diarrea
La diarrea può avere moltissime cause. Nella maggior parte degli attacchi acuti si tratta di infezioni batteriche o virali o di parassiti. Se siamo di fronte ad un disturbo cronico, invece, è più probabile che la causa vada ricercata in un’altra patologia.
Ecco un elenco delle più comuni cause della diarrea.
- Infezioni batteriche: sono diversi tipi i batteri che possono provocare scariche di feci liquide. I più frequenti sono la Salmonella, l’Escherichia Coli e il Clostridium difficile. La contaminazione avviene solitamente attraverso l’ingestione di cibo o acqua infetti. Rientra in questa categoria la cosiddetta diarrea del viaggatore, frequente in chi si reca in paesi in via di sviluppo che non hanno norme igienico-sanitarie adeguate.
- Infezioni virali: la gastroenterite di origine virale è una delle più comuni patologie che comportano diarrea. I virus responsabili di questo disturbo sono il Rotavirus, l’Adenovirus, il virus di Norwalk e l’herpes simplex.
- Parassiti: alcuni parassiti possono colonizzare l’intestino e provocare la diarrea. Il più conosciuto è la Giardia, che spesso si contrae tramite cibo e acqua contaminati.
- Intolleranze alimentari: la diarrea può essere un sintomo di malassorbimento, ovvero di impossibilità di digerire un determinato alimento. Molto frequente è l’intolleranza al lattosio, uno zucchero contenuto nel latte.
- Malattie intestinali: alcune patologie infiammatorie possono causare perdita di feci liquide. Tra le più frequenti ricordiamo la colite, la celiachia e il morbo di Crohn.
- Problemi funzionali dell’intestino: la sindrome del colon irritabile è una patologia dai risvolti ancora oscuri. Può però essere causa di diarrea, che si manifesta spesso al mattino e dopo aver mangiato.
- Abuso di farmaci: ci sono determinate tipologie di farmaci che possono provocare un’accelerazione del transito intestinale. Ad esempio gli antibiotici, i chemioterapici e i medicinali contenenti magnesio (come alcuni antiacidi), sorbitolo e mannitolo (zuccheri dal potere lassativo).
- Altre cause: possono scatenare la diarrea anche alcuni problemi endocrini (ipertiroidismo, diabete), lesioni post-chirurgiche, carcinoma intestinale e disturbi di ansia e stress.
Tipi di diarrea
La diarrea può essere classificata in base alla durata della sintomatologia:
- diarrea acuta (dalla durata inferiore alle 3 settimane);
- diarrea cronica (dalla durata superiore alle 3 settimane);
- diarrea ricorrente (episodi che si ripetono ad intervalli di tempo).
In base invece al meccanismo che scatena la diarrea, possiamo suddividere il disturbo in quattro tipologie.
- Diarrea secretoria: è provocata da un elevato aumento di secrezioni liquide (acqua ed elettroliti) all’interno dell’intestino. Si caratterizza da un volume fecale anormale e da un’ingente quantità di liquidi presenti nelle feci.
- Diarrea osmotica: è causata dalla presenza, nell’intestino, di sostanze non assorbibili e dalle capacità osmotiche, ovvero in grado di richiamare acqua. Le feci sono dunque molto più liquide del solito.
- Diarrea infiammatoria: è caratterizzata dalla presenza di un danno della mucosa intestinale, provocato a sua volta da un processo infiammatorio. In questo caso il sistema immunitario provvede alla formazione di un tessuto che ha ridotte capacità assorbenti, ma che ha invece una spiccata attività secretiva. Ovvero, produce una quantità di liquidi più elevata di quella che può assorbire. Le feci possono essere miste a muco, sangue e pus.
- Diarrea da alterata motilità intestinale: è scatenata da un’accelerazione del transito intestinale. L’aumento della velocità dei movimenti peristaltici provoca un ridotto assorbimento di liquidi e quindi la diarrea. L’esempio tipico è quello di chi soffre della sindrome di colon irritabile.
Sintomi della diarrea
La diarrea può manifestarsi attraverso diversi sintomi. In particolare si riscontrano crampi addominali, urgenza nell’evacuazione, gonfiore e nausea. Quando alla diarrea sono associati vomito o febbre, probabilmente si è in presenza di un’infezione virale o batterica.
Diarrea nei bambini
Nei bambini è importante tenere sotto controllo gli attacchi di diarrea. Questo è un disturbo molto frequente nei più piccoli, spesso causato da virus e batteri. Nella maggior parte dei casi il problema si risolve da solo in un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 9 giorni.
Il rischio più grande è quello della disidratazione, ovvero della perdita di liquidi. A maggior ragione se ad essere colpiti da diarrea sono i neonati, che possono disidratarsi anche in un giorno o due.
Per questo motivo è fondamentale far bere molto i bambini colpiti da questo disturbo. Talvolta, specialmente nei neonati, ciò non è sufficiente e bisogna intervenire con delle apposite soluzioni reidratanti saline. Consultate il pediatra per farvi prescrivere la cura adatta al vostro bambino.
Quando è pericolosa?
Solitamente, in caso di attacco acuto di diarrea non c’è da preoccuparsi. È invece importante sottoporsi ad accertamenti nel caso si tratti di un problema cronico, per capire quale patologia vi sia alla base.
Ci sono però dei segnali da non sottovalutare. Rivolgetevi al medico se la diarrea non passa dopo 3 giorni, se avete febbre alta o vomito incoercibile, se vi è sangue nelle feci o se queste sono nere. Infine attenzione alla disidratazione, problema comune quando si hanno scariche troppo frequenti.
La disidratazione porta alla perdita di un notevole quantitativo di liquidi ed elettroliti (ovvero sali minerali fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo). Per questo motivo è importante reintegrare le sostanze espulse dal corpo, bevendo molta acqua, succhi di frutta non zuccherati o preparati farmaceutici appositi.
Come capire se ci si sta disidratando? I sintomi più comuni sono un’eccessiva sete, minzione scarsa e produzione di urine scure, stanchezza e pelle secca. Nei bambini, la pelle può venire pizzicata per verificare che sia ancora ben idratata. Se non si appiattisce quando viene rilasciata, è necessario consultare il medico.
Nei neonati inoltre sono segnali preoccupanti il pianto senza lacrime, il pannolino asciutto dopo più di 3 ore e un rossore agli occhi, alle guance o all’altezza dell’addome. Ricordiamo che la disidratazione avviene molto più velocemente nei bambini, ed è fondamentale intervenire al primo campanello d’allarme.
Cosa mangiare
Cosa mangiare quando si ha la diarrea? La dieta è molto importante, quando si soffre di questo disturbo. Nel corso delle prime 24 ore dalla comparsa dei sintomi, è consigliabile mantenere un’alimentazione liquida. Acqua, succhi privi di zuccheri e tè, ma anche brodi vegetali e zuppe sono un’ottima scelta per la reidratazione.
Cibi consigliati
Il secondo giorno dall’insorgere della diarrea si possono introdurre i primi alimenti solidi, purché di facile digestione e poveri di fibre. Sono preferibili i cibi secchi, quali cracker, riso e pane tostato. Sono consigliati anche le patate, le carote, le banane, il pollo e il pesce magro (con cottura leggera, come quella al vapore).
Cibi da evitare
Vediamo invece quali sono gli alimenti da evitare, almeno nei primi giorni dalla comparsa della diarrea. I cibi grassi e quelli fritti sono di difficile digestione e possono peggiorare la sintomatologia. Anche i latticini sarebbero da eliminare, poiché la diarrea riduce la produzione degli enzimi necessari alla digestione del lattosio.
Gli alimenti ricchi di fibre, solitamente consigliati per il benessere intestinale, sono in questo caso da accantonare. Provocano infatti un richiamo eccessivo di acqua a livello dell’intestino e peggiorano la diarrea. I cibi che causano meteorismo e formazione di gas sono sconsigliati: tra i principali, ricordiamo i legumi, i cavoli, i broccoli, le cipolle, le melanzane.
I cibi dolci e quelli in cui sono presenti dolcificanti artificiali possono avere un particolare effetto lassativo. Infine ci sono alimenti irritanti per l’intestino: caffè, cioccolato, peperoncino e spezie piccanti, bevande gassate, alcool.
L’igiene alimentare
Per quanto riguarda l’alimentazione, dobbiamo ricordare che è molto importante seguire una corretta prassi igienica. Per evitare la contaminazione mediante il cibo, è fondamentale fare attenzione alla pulizia e alla cottura degli alimenti. Non bisogna poi dimenticare di lavarsi bene le mani, prima, durante e dopo la preparazione dei pasti.
I rimedi naturali
È possibile curare la diarrea senza ricorrere ai farmaci, soprattutto se si tratta di un disturbo leggero e non troppo frequente. Ecco quali sono i migliori rimedi naturali contro le scariche diarroiche.
L’acqua
Il primo rimedio consigliato contro la diarrea è l’acqua. È infatti fondamentale reintrodurre i liquidi persi con le scariche di feci molli. Per reintegrare invece i sali minerali, si possono consumare succhi di frutta non zuccherati o appositi integratori alimentari acquistabili in farmacia.
L’idratazione è importante per evitare problemi anche molto seri. La terapia d’elezione è ovviamente quella orale, ma qualora il paziente fosse particolarmente disidratato si può procedere con iniezioni endovenose mediante flebo di soluzione glucosata e idrosalina.
I fermenti lattici probiotici
I fermenti lattici, meglio conosciuti come probiotici, vengono spesso utilizzati in caso di diarrea. Ma sono davvero efficaci? Innanzitutto bisogna capire che cosa sono e come agiscono. I probiotici sono batteri o lieviti vivi, che hanno un’azione benefica sul nostro intestino. Riescono a modificare la nostra flora batterica intestinale, combattendo frattanto gli eventuali agenti patogeni che hanno provocato la diarrea.
Per compiere la loro azione, però, i probiotici devono attraversare indenni il primo tratto dell’apparato digerente. I succhi gastrici infatti distruggono la maggior parte dei batteri che transitano per lo stomaco. Per questo motivo è consigliabile assumere integratori probiotici lontano dai pasti.
L’efficacia per probiotici è stata dimostrata: riduce del 59% il rischio di cronicizzazione della diarrea, e riduce di un giorno la durata della sintomatologia. Inoltre non hanno effetti collaterali. È comunque importante rivolgersi al proprio medico curante per farsi prescrivere il giusto integratore, in base alla diagnosi e al tipo di farmaci eventualmente assunti in concomitanza.
Le tisane
In caso di diarrea si può ricorrere ad alcune tisane, che aiutano a bloccare le scariche e ad alleviare i dolori addominali. Ad esempio i mirtilli, che hanno un’azione antidiarroica e antisettica, sono ottimi alleati per la salute dell’intestino. Basta immergere due cucchiaini di bacche di mirtillo essiccate in una tazza d’acqua bollente e lasciare in infusione per 10 minuti.
Molto buona anche la tisana allo zenzero e al limone. Versate, in una tazza di acqua calda, un cucchiaio di zenzero grattugiato e il succo di mezzo limone. La camomilla invece può essere d’aiuto per placare i dolori. Immergetene un cucchiaio in una tazza di acqua bollente, lasciandola per almeno 10 minuti.
La tisana al finocchio migliora la digestione e riduce i gas intestinali. Per prepararla, basta versare un cucchiaio di semi di finocchio in una tazza di acqua bollente, lasciare in immersione per 10 minuti e filtrare. La cannella, una spezia dalle mille proprietà, può invece ridurre il numero delle evacuazioni. Immergine due bastoncini in acqua bollente per almeno 10 minuti, per una tisana dalle ottime qualità.
Infine la tisana all’iperico: questa erba, nota anche con il nome di erba di San Giovanni, ha poteri antidepressivi e tranquillanti, ma aiuta anche ad alzare le difese immunitarie e ha capacità antivirali. Versa un cucchiaio di estratto secco di iperico in una tazza di acqua calda.
I decotti
Anche i decotti possono aiutare contro la diarrea. Ad esempio il decotto di olmo, ricco di vitamine e sali minerali, è ottimo per reidratarsi. Basta bollire una manciata di corteccia di olmo per circa 20min. in 1/2 litro d’acqua, lasciare raffeddare e consumare il decotto durante la giornata. La pilosella invece ha ottime proprietà astringenti e antispasmodiche. Metti 50 grammi di foglie secche in infusione in un litro d’acqua per 10 minuti.
I farmaci
Esistono in commercio dei farmaci in grado di bloccare la diarrea. Si chiamano antidiarroici, o inibitori della mobilità intestinale, che però non sono in grado di risolvere il problema alla base della diarrea, bensì semplicemente il sintomo. Non è consigliata la loro assunzione nei casi dovuti ad infezioni batteriche, virali o parassitarie. Ritarderebbero infatti l’espulsione dei microrganismi che provocano il disturbo.
In caso di dolori addominali e crampi, possono essere utilizzati farmaci antispastici e anticolinergici. Spesso vengono prescritti a chi soffre di colon irritabile o di colite.
In concomitanza di febbre, si può ricorrere ad un antipiretico per abbassare la temperatura. Se le scariche di diarrea sono invece accompagnate da vomito, il medico può consigliare un antiemetico.
Infine gli antibiotici a largo spettro vengono prescritti solo se la diarrea è provocata da un’infezione batterica. In tutti gli altri casi infatti si rivelano completamente inutili, e possono anzi peggiorare la sintomatologia. Gli antibiotici distruggono la flora batterica intestinale, che protegge la mucosa del colon da infestazioni patogene.