Il diabete mellito di tipo 2 (diffuso in tutto il mondo) viene anche chiamato di tipo alimentare. Questo perché di solito si manifesta in età adulta a causa del proprio stile di vita: cibo e mancanza di esercizio. Scopriamo nell’approfondimento quali sono i sintomi, i valori della glicemia nella norma e qual è il segreto per far rientrare i valori.

Quali sono i valori della glicemia da considerare?
Il diabete mellito è una malattia caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Tutto avviene a causa di un problema che coinvolge l’insulina, un ormone secreto dal pancreas che permette al nostro corpo di usare il glucosio per i processi energetici delle cellule e impedisce che venga trasformato in riserve di grasso.
Quando l’insulina non viene prodotta adeguatamente, i livelli di glucosio nel sangue saranno più elevati del normale e si andrà in contro, dunque, alla comparsa del diabete mellito.
Il diabete di tipo 2 è la forma più comune, dato che interessa circa il 90% dei casi di diabete. Di solto si parte dall’insulino resistenza, cioè quando l’ormone prodotto non agisce in modo utile sul glucosio e si produce iperglicemia.
Di solito un individuo con una vita sana ha valori di glicemia nel sangue che si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl, a digiuno da 70 a 110 mg/dl. Quando questi livelli a digiuno vanno da 110 a 125 mg/dl si parla di una condizione alterata, che dovrebbe essere sottoposta a controlli regolari. Si parla di diabete quando la glicemia supera i 126 mg/dl.
Quali sono i sintomi?
I sintomi del diabete di tipo 2 non sono così evidenti, ecco perché a volte vengono ignorati.
Di solito si scopre di avere il diabete non perché si abbiano particolari sintomatologie, ma perché si è fatto un controllo del sangue di routine.
Tra i sintomi più comuni ci sono:
- bisogno di urinare anche di notte;
- una maggiore sete;
- una perdita di peso improvvisa;
- astenia e stanchezza;
- vista offuscata;
- ferite che guariscono più lentamente del solito.
Cosa mangiare in presenza di diabete di tipo 2?
Chi ha il diabete di tipo 2 deve alimentarsi in modo tale da controllare il glucosio nel sangue.
In presenza di diabete l’apporto calorico quotidiano deve essere uguale a quello dei soggetti non diabetici, tenendo conto dell’età e dei fattori fisici, come la costituzione e la statura. Vanno assunte in buone quantità le fibre, in particolare quelle idrosolubili, che possono rallentare l’assorbimento dei carboidrati e del colesterolo.
Devono invece essere quasi evitati gli zuccheri semplici perché vengono assorbiti velocemente, come il glucosio e il saccarosio. Non bisogna trascurare l’apporto di vitamine e di sali minerali.
Non si possono consumare miele, marmellate, dolci (come torte, biscotti, budini o caramelle). È importante non mangiare frutta sciroppata o candita, salse con zucchero, condimenti grassi (come burro o margarina), insaccati.
Bisogna evitare di bere bevande zuccherate e succhi di frutta e non assumere super alcolici. Vanno limitati anche i legumi, perché contengono carboidrati e possono quindi far alzare i livelli della glicemia.
Si deve consumare verdura cruda o cotta, il pesce fresco o surgelato (che dovrebbe essere consumato almeno due volte a settimana), consentita la carne bianca, purché sia un taglio magro e senza grasso. Si possono consumare formaggi magri, latte e yogurt scremati o parzialmente scremati.
È importante assumere quotidianamente almeno 1,5 litri di acqua, preferibilmente quella oligominerale. Non devono essere esclusi il pane e la pasta, anche se bisogna prestare molta attenzione alla loro assunzione e preferire i prodotti integrali