Il diabete è una malattia metabolica che affligge moltissime persone in tutto il mondo. Solo in Italia, sono ben 4 milioni le persone che ne soffrono. Questa patologia cronica ha numerose conseguenze sull’organismo, ed è un fattore di rischio da non sottovalutare, soprattutto ora che stiamo vivendo l’emergenza Covid. Gli esperti hanno infatti evidenziato come i soggetti diabetici hanno molte più probabilità di sviluppare sintomi gravi se contagiati. Ecco perché la prevenzione è più importante che mai, in chi soffre di diabete.
Diabete e Covid, i rischi
L’attenzione, da due anni a questa parte, è concentrata sul Covid: i medici hanno riscontrato nel diabete un fattore di rischio per sviluppare conseguenze molto serie in caso di infezione da Coronavirus. Chi ne soffre non ha maggiori probabilità di contrarre la malattia, sebbene molti soggetti diabetici abbiano un sistema immunitario compromesso. Tuttavia, se contagiati, coloro che hanno il diabete hanno un rischio da tre a cinque volte superiore (rispetto ai soggetti sani) di sviluppare una forma grave del Covid.
Da severi sintomi respiratori al decesso: le conseguenze più serie dell’infezione da Coronavirus non sono certo da sottovalutare. Secondo le stime attuali, ben il 30% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è affetto da diabete. Ciò dimostra in maniera evidente come questa malattia metabolica esponga a gravi problemi nel caso in cui ci si trovi a dover affrontare il Covid. I medici mettono dunque in allarme la popolazione, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete che ricorre il 14 novembre. Non bisogna abbassare la guarda e, anzi, è necessario prevenire il contagio.
Come proteggersi dal Covid
Per chi soffre di diabete è dunque più importante che mai proteggersi dal Covid. Il modo migliore per farlo è vaccinarsi: il vaccino, oltre a ridurre le possibilità di contrarre la malattia, rende decisamente più difficile svilupparne le conseguenze più severe. Sono dunque i diabetologi ad invitare i loro pazienti a completare il prima possibile il ciclo vaccinale, sottoponendosi alla terza dose di richiamo non appena se ne verificano le condizioni. Restano ovviamente valide tutte le misure di sicurezza finora individuate, che hanno permesso di superare lo scorso inverno con un ridotto numero di soggetti che hanno sviluppato i classici malesseri di stagione, come l’influenza.