Pur di indurrei i bambini a prendere l’ottima abitudine di lavarsi i denti, i fabbricanti di dentifrici se ne inventano di tutti i colori e nel vero senso della parola, a giudicare dalla policromia dei vari prodotti che fanno bella mostra di sé nei supermarket, in primis, nelle farmacie e ovunque si vendano prodotti del genere. Ma c’è di più, se la palatabilità dev’essere un valore aggiunto nel discernere un articolo rispetto ad un altro indirizzato ad un bambino, le aziende rispondono con fermezza dedicando ai loro piccoli consumatori, una gamma diversificata di articoli contrassegnati dai vari gusti, caramellato, al sapore di gomma americana, fragola e chi più ne ha più ne metta; del resto un giro fra gli scaffali per un centro commerciale è sufficiente per rendersi idea di quanto si sta dicendo.
Ma c’è un grosso limite cui poco si pensa e che invece assume un’importanza fondamentale, o meglio, dovrebbe assumere un ruolo determinante nella scelta di un dentifricio piuttosto che un altro e che viene del tutto disatteso da produttori e di conseguenza dai consumatori.
Le informazioni mancanti
Secondo Altroconsumo, la nota associazione dei consumatori, v’è una grande pecca riguardo all’offerta dei dentifrici per bambini; mancano le istruzioni indispensabili per un prodotto che si rivolge ad una fascia d’età tanto particolare come quella, appunto dei bambini. L’analisi è stata condotta esaminando ben 25 dentifrici fra i più venduti presso la grande distribuzione, le farmacie e le erboristerie e sarebbe emerso che tutti i prodotti testati erano poco provvisti di informazioni riguardo la scelta del singolo dentifricio per età del bambino cui si rivolgeva; fatto ancor più grave se si considera che nei prodotti esaminati non si faceva menzione alcuna riguardo la quantità di fluoro presente nel prodotto commercializzato, eppure, a detta dei medici, fino a sei anni di età il bambino ha bisogno proprio di questo elemento per sviluppare denti sani e, soprattutto conservarli nel tempo.
I preziosi consigli di Altroconsumo per operare una scelta consapevole
Non è nuovo Altroconsumo a indagini del genere, rivelatesi fondamentali al punto da influenzare persino i produttori per migliorarsi; ben vengano dunque le inchieste della nota Associazione dei consumatori, visto che il problema ci sta molto a cuore se consideriamo che in questo caso in ballo è il benessere dei bambini. Dunque, il primo dato esaminato da Altroconsumo e che raccomanda di osservare nella fase di acquisto di un dentifricio per piccoli è:
L’età del bambino
I bambini cominceranno a far uso di dentifricio ad un’età compresa fra i 3 e i 6 anni. Inutile, se non addirittura dannoso costringere i bambini a lavarsi i denti prima dei tre anni d’età; il piccolo rischia di ingoiarlo e non va assolutamente bene!
Secondo il parere degli esperti, ben riportato da Altroconsumo, il contenuto di fluoro nei dentifrici riservati a quest’età, non dovrà essere superiore a 500 ppm. Quando il bambino supera i sei/sette anni di età, anche per lui può essere indicato, se lo gradisce, il dentifricio usato dagli adulti.
Fluoro: esistono anche gli integratori
C’è una nuova letteratura scientifica che metterebbe in serio forse l’efficacia del fluoro in età pediatrica stante questa convinzione ripresa da uno studio effettuato negli anni quaranta che oggi potrebbe essere messo in seria discussione. In assenza, comunque, di nuovi ragguagli in merito, ci basiamo su quanto previsto dal Ministero della Salute e sull’Organizzazione Mondiale della Sanità che annette al Fluoro un’importante ruolo nella salute dei denti. Se ulteriori studi invece mettessero in serio dubbio ciò che graniticamente è stato previsto per oltre mezzo secolo, ci attiveremo per informarvi sulle novità in campo odontoiatrico.
Iniziamo col dire che non è il fluoro che è un elemento sotto forma di gas ad agire, nel bene o nel meno bene sui denti, semmai i fluoruri, ovvero i Sali di fluoro e, medicalmente parlando, si parla di fluoroprofilassi in età pediatrica, la raccomandazione ad utilizzare, oltre ai dentifrici a base di fluoro, anche integratori, sotto forma di gocce o pastiglie solubili fino ai 12 anni d’età. Metodica questa utile soprattutto nei bambini con un’età sotto i tre anni, proprio per ciò che si diceva, ovvero che non bisogna utilizzare dentifrici a quell’età. Del resto, la composizione chimica delle nostre acque minerali e d’acquedotto è tale che, se non arricchito con questi parafarmaci. Il consiglio da darsi pero’ è quello di consigliarsi col proprio pediatra circa il mezzo da utilizzare nella fluoro profilassi, evitando il “fai da te”, anche in questo caso.
I conservanti e coloranti
Gli esperti non hanno dubbi, evitare dentifrici per bambini con una pletora di conservanti; la scelta dovrà andare verso quei prodotti che presentano non più di un solo conservante, molto meglio se d’origine alimentare, sodium benzoate e sorbate, il methylparaben ed il propylparaben, pure diffusi in questi prodotti non sono di origine alimentare. Il dentifricio per bambini, inoltre, non dovrà contenere coloranti. Come distinguere un colorante? Semplice, la sigla è C1 cui segue un numero.
Questione di gusto
Bene vanno i dentifrici che abbiano un buon sapore, si parla di palatabilità, il bambino d’altro canto se si imbatte in un dentifricio dal sapore nauseabondo farà di tutto per non lavarsi i denti; ma attenzione, non va bene neanche l’abitudine di far uso continuo di dentifrici perché di buon sapore; il dentifricio deve usato in maniera razionale e di questo dovranno essere avvertiti i bambini, affinchè lo spazzolamento dei denti rientri nelle sane abitudini quotidiane e non maniacali.
Prezzo e scadenza
I prezzi sono differenti, nella grande distribuzione si riesce anche a risparmiare il 20% e oltre rispetto allo stesso prodotto venduto in farmacia, ne consegue che meglio, se si vuol risparmiare, sarà comprare il prodotto in un centro commerciale. I prezzi di un buon dentifricio sono comunque variabili e ciò dipende da molti fattori, anche dalla marca che li produce, si va dagli uno fino ai 4 euro, ferme le indicazioni di cui sopra, generalmente la qualità è buona per tutti.
La scadenza di un dentifricio dipende dalla data in cui l’abbiamo aperto; dopo un anno va buttato via anche se in presenza di un prodotto residuo.
Se adesso volete conoscere nel dettaglio i prodotti testati da Altroconsumo con tanto di nome commerciale e prezzo, il consiglio migliore è quello di visitare il sito dell’importante associazione dei consumatori.
Dentifrici per bambini: quale comprare e quali evitare, i consigli degli esperti
Una guida per scegliere al meglio il dentifricio per il vostro bambino, sopratutto in fatto di componenti presenti nel prodotto
