Articolo aggiornato il 13 Marzo 2009
Era noto che determinate patologie dentali avessero un ruolo nel determinare patologie a carico dell’apparato cardiovascolare, ma studi recenti avrebbero addirittura catalogato quali malattie della bocca in particolare determinano i rischi più grossi a carico del cuore e soprattutto dove esse vanno ad intervenire.
Lo studio cui si fa riferimento è stato coordinato da Mario Clerici, immunologo e direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche dell’Università degli Studi di Milano e dei laboratori della Fondazione Don Gnocchi, e da Stefania Piconi, del dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano – e svolto per la parte clinica all’Unità Odontoiatrica dell’Ospedale Sacco ed avrebbe ben evidenziato ad esempio, che l’infezione alle gengive da Porphyromonas gingivalis sarebbe annessa allo sviluppo di placche aterosclerotiche.
Il lavoro scientifico milanese condotto avvalendosi dei più sofisticati metodi di indagine oggi previsti dalla moderna medicina, ad esempio, ecocardiografia più ecocolordoppler dei rami sovraortici e carotidei, è stata effettuata su un gruppo di volontari arruolati allo scopo ed in buone condizioni di salute, tranne una risicata minoranza che accusava patologie dentali.
I test effettuati avrebbero evidenziato che anche in individui cardiologicamente sani, la carica batterica seguita da infiammazioni del cavo orale dipendenti da parodontopatia non trattata era associate ad eventuali rischi cardiovascolari, rischi che via,via, diminuivano intervenendo efficacemente sulla malattia del cavo orale, addirittura, trattando la patologia dentale istituendo la più efficace terapia si provoca addirittura una diminuzione dello spessore della placca aterosclerotica.
Lo studio risulta molto importante nel piano della prevenzione delle malattie cardiovascolari, iniziando con l’istituzione di una corretta igiene orale e dentale. Così come assurge a ruolo ben diverso quello del dentista non più visto come medico deputato alla salute dei denti ai soli fini estetici, quanto invece indispensabile presidio per prevenire o intervenire su organi che trovano nel cavo orale la via di accesso per germi patogeni responsabili di malattie a volte anche molto serie.