Sono più di un milione gli Italiani colpiti da aritmia cardiaca, cioè da un problema di alterazione del battito del cuore che va o troppo veloce (tachicardia) o troppo piano (brachicardia) o in maniera irregolare. Non si tratta di un problema da sottovalutare, perché ogni anno causa oltre 60 mila decessi.
“Conoscere la propria frequenza cardiaca è il modo più semplice per controllare eventuali aritmie e capire quando sia il caso di contattare il proprio medico per un controllo” suggerisce Riccardo Cappato, Direttore del Centro di Aritmologia Clinica ed Elettrofisiologia del Policlinico di San Donato Milanese, Presidente della Società Europea di Aritmologia Cardiologica e Presidente di Associazione Nazionale per le Aritmie (ANA-Aritmie). Ma quanti possono dire di saperlo fare?
Secondo una recente indagine europea, circa il 40% degli intervistati non misura regolarmente le proprie pulsazioni per controllare eventuali aritmie cardiache e il 60% di coloro che lo hanno fatto una volta in passato non saprebbe come farlo ora. Eppure tutti, anche giovani e sportivi, possono essere a rischio aritmie. Per questo motivo durante la Settimana Mondiale del Ritmo Cardiaco, attualmente in corso, è stata lanciata la campagna ‘Know Your Pulse – Impara a Conoscere il Tuo Battito’.
Ecco i quattro i semplici passi per misurare le proprie pulsazioni: tenete presente, come valore ideale, una pulsazione tra 60 e 100 battiti al minuto.
Immagine tratta da: Heartrhythmcharity.org.uk