Un’accurata prevenzione è fondamentale per combattere problemi cardiovascolari come infarto e ictus. Ma quali sono gli elementi ai quali dovremmo prestare maggiore attenzione? Si parla spesso di adottare una dieta sana ed equilibrata e di fare una moderata attività fisica, eppure quel che c’è da scoprire sui fattori di rischio cardiaci è ancora tanto. Gli scienziati, in effetti, ne hanno da poco individuati due che, in combinazione tra loro, aumentano notevolmente le probabilità di incorrere in un infarto o in un ictus.
Infarto e ictus, due nuovi fattori di rischio
Dalle analisi del sangue possono emergere informazioni molto utili a riguardo della nostra salute cardiovascolare. Secondo i ricercatori dell’UT Southwestern Medical Center, un importante indicatore di rischio per infarto e ictus arriverebbe dai livelli di lipoproteina A. Questa sostanza è coinvolta nel trasporto del colesterolo considerato “cattivo”, e una sua abbondante presenza potrebbe rappresentare un pericolo per il cuore. Se i suoi livelli superano i 30 mg/dl, si parla di Lp(a) elevata. Tuttavia, questo valore da solo non è particolarmente preoccupante.
Al contrario, lo diventa in presenza di calcio coronarico, un marker dei depositi di placca ateromasica nelle arterie e attorno al cuore. Individuato tramite tomografia assiale computerizzata (TAC), questo elemento rappresenta un indicatore da non sottovalutare. Lo studio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, ha infatti evidenziato che elevati livelli di lipoproteina A e di calcio coronarico sono correlati ad un aumento del rischio del 22% di avere un infarto o un ictus nei 10 anni successivi.
Cosa succede invece se abbiamo uno solo di questi due fattori di rischio? La Lp(a) elevata, come abbiamo visto, non è particolarmente rilevante. Un’importante presenza di calcio coronarico rende invece la probabilità di infarto o ictus più alta del 10-15% – quindi comunque inferiore alla combinazione dei due valori elevati. I risultati hanno spinto i medici a raccomandare un più attento approccio medico nei confronti di coloro che presentano questi fattori di rischio, anche se molto giovani.