Covid, via libera al vaccino Moderna: differenze e analogie con quello Pfizer

Dopo i 300 milioni di vaccini che l'Unione Europea ha acquistato dalla multinazionale Pfizer-BioNTech, il vaccino Moderna è il secondo a essere distribuito nei paesi dell'UE

vaccino moderna
Foto Getty Images | Joe Raedle

Le prime dosi del vaccino dell’azienda statunitense Moderna arriveranno all’interno dell’Unione Europea all’inizio della settimana prossima. Ieri Bruxelles ha fatto capire di voler stringere i tempi dopo che, nel giro di poche ore, è arrivato prima il via libera dell’Agenzia Europea del Farmaco, poi il sì definitivo della Commissione. Così, a poche ore dall’approvazione dell’Ema, anche l’Aifa ha dato il via libera al vaccino anti-Covid.

Moderna, in arrivo 160 milioni di dosi

Dopo i 300 milioni di vaccini che l’Unione Europea ha acquistato dalla multinazionale Pfizer-BioNTech, la cui distribuzione è iniziata il 27 dicembre, il vaccino Moderna è il secondo a essere distribuito nei paesi dell’UE. Arriveranno 160 milioni di dosi, di cui 1 milione e 300mila verranno distribuite in Italia nei prossimi tre mesi dall’esercito, grazie a un piano messo a punto dal Ministero della Difesa.

Oltre 450 milioni i cittadini da vaccinare

Ursula Von der Leyen ha dichiarato che procede il progetto di garantire 2 miliardi di dosi con una serie di contratti anche con altre aziende farmaceutiche, per mettere in sicurezza gli oltre 450 milioni di cittadini dell’Unione Europea. In ogni caso, sarà decisiva la capacità dei singoli di stati di tenere il ritmo nelle campagne vaccinali, decisive nella lotta contro il coronavirus.

Moderna e Pfizer: differenze e analogie

Come i vaccini Pfizer e BionTech, anche il vaccino di Moderna si basa sulla tecnica che utilizza l’Rna messaggero, ovvero una molecola che dà istruzioni all’organismo per produrre temporaneamente la proteina Spike, che serve al Sars-Cov-2 per aggrapparsi alle cellule umane e provocare la risposta immunitaria.

Ma il prodotto dell’azienda americana può essere conservato a una temperatura più alta, rispetto ai -70 gradi di quello Pfizer, anche se per efficacia si equivalgono ed entrambi necessitano di una doppia iniezione, intramuscolare poco sotto la spalla, per garantire la risposta immunitaria. L’immunità del vaccino Moderna, indicato al di sopra dei 18 anni, si considera pienamente acquisita a partire da 2 settimane dopo la seconda somministrazione.