Il coronavirus SARS-CoV-2 può causare disturbi neurologici, questo ormai è un fatto appurato. I fattori scatenanti sono diversi, ad esempio l’infiammazione, la disfunzione nelle cellule e nei vasi sanguigni o le reazioni del sistema immunitario.
Questi effetti durano anche dopo la guarigione, infatti vengono chiamati Long Covid. La sintomatologia può essere ridotta grazie ad alcun integratori.
Quali problemi neurologici può provocare il Covid?
Quali pazienti sono particolarmente colpiti dai problemi neurologici come problemi di memoria? I pazienti con l’effetto rebound mostrano un calo massiccio delle prestazioni, esaurimento (“stanchezza”), vertigini, andatura instabile o sintomi di demenza.
Sono stati segnalati anche disturbi della memoria, della concentrazione o sensoriali (“la cosiddetta nebbia cerebrale“). Quest’ultimo sintomo ha sorprendenti somiglianze con la torbidità mentale che alcune persone sperimentano durante e dopo il trattamento del cancro.
Alcune persone guarite dal Covid 19 soffrono spesso di caduta dei capelli o di dolori muscolari e articolari. C’è il rischio che i sintomi diventino cronici e la qualità della vita cali sensibilmente.
Covid e problemi di memoria: donne e anziani sono particolarmente colpiti
Le donne e gli anziani sono particolarmente colpiti e, secondo una ricerca, sono colpite più donne che uomini. Nel più grande studio internazionale fino ad oggi, i sintomi più comuni del post-Covid sono stati la stanchezza e la fatica, e la nebbia cerebrale.
Tuttavia, come mostra un nuovo studio condotto da ricercatori della School of Medicine del Mount Sinai a New York, anche i giovani possono sviluppare tali problemi. Il 23% dei giovani aveva problemi di memoria, il 18% delle persone colpite ha indicato problemi con la velocità di elaborazione del cervello e il 15% con la fluidità nel parlare.
È noto che i disturbi neurologici possono verificarsi dopo infezioni virali, ma nel caso del Covid si sono verificati più frequentemente e sembrano quindi essere direttamente correlati ad un’infezione con il patogeno Sars-CoV-2, probabilmente la Proteina Spike.