Il Covid è più pericoloso per gli uomini: lo sostiene uno studio

A parità di condizioni di salute, una ricerca americana ha dimostrato come siano gli uomini a sviluppare più spesso una forma grave della malattia a causa di una maggiore predisposizione all'ipossia

Foto Pexels | Gustavo Fring

Articolo aggiornato il 2 Luglio 2021

Gli uomini sono più a rischio quando contraggono il Covid a parità di condizione di salute delle donne e l’esposizione maggiore ai danni del virus è indipendente dalle eventuali malattie pregresse. Questo è quanto dimostrato da uno studio condotto da Kuan-lin Huang della Icahn School of Medicine a Mount Sinai, New York, pubblicato sulla rivista Communications Medicine.

La ricerca, che conferma tesi già precedentemente dimostrate, ha coinvolto due gruppi di persone adulte che avevano contratto il Coronavirus ed erano stati ricoverati negli ospedali newyorchesi, 4930 durante la prima ondata a inizio 2020 e 1645 durante la seconda ondata alla fine dell’anno. Analizzando le condizioni di ciascun paziente è stato osservato che se assenti fattori di rischio, gli uomini tendevano ad avere maggiori probabilità di sviluppare una forma grave di Covid, finendo in terapia intensiva. Infatti è risultato che se una donna su 5 va in ipossia, ovvero un deficit di ossigeno del corpo, per gli uomini è uno su 4.

In caso di obesità, però, la situazione si ribalta e sono le donne a essere più predisposte a complicanze data dal virus, venendo ricoverate poi in terapia intensiva. Questo dimostra come sia necessario approfondire il rapporto tra fattori di rischio, sesso e Covid per comprenderne meglio i meccanismi e curare in maniera più mirata la malattia.

Uomini e Covid: quali sono i fattori di rischio più gravi

Alla luce di questo studio, emerge dunque che gli uomini sono più esposti al Covid ma non è l’obesità ad aumentare le probabilità dell’aggravarsi della malattia e di morire. Quali sono dunque i fattori di rischio? A rispondere alla domanda ci ha pensato un altro studio, realizzato dal professor Bruce Biccard del Dipartimento di Anestesia e Medicina Perioperatoria del Groote Schuur Hospital dell’Università di Città del Capo.

Sono stati presi in esame 58 studi relativi a un totale di circa 44mila pazienti ricoverati in terapia intensiva con Covid-19 ed è emerso che i fattori che aumentano il rischio di mortalità sono: malattie cardiovascolari (+91%), malattie respiratorie (+75%), ipertensione (+54%), fumo (+40%), diabete (+41%), età avanzata (+6,5%), malattie renali (+2,4%) e cancro (+1,8%).

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