Sono molte, e ancora non del tutto conosciute, le conseguenze sull’organismo del Covid. Di recente gli scienziati hanno scoperto che l’infezione coinvolge in qualche modo anche la tiroide. Anzi, tra la malattia da SARS-CoV-2 e questa piccola (ma preziosissima) ghiandola c’è un nesso piuttosto stretto. La notizia riguarda non solo chi soffre di ipertiroidismo, ma anche chi è in perfetta salute. Vediamo qual è il legame.
Covid e tiroide, cosa li lega
La scoperta dei medici è sorprendente, eppure in qualche modo fin troppo logica. Quando l’organismo viene infettato dal Covid, soprattutto se in maniera grave, questo mette letteralmente a riposo la tiroide sospendendo la sua produzione di ormoni tiroidei. Ciò è legato al processo infiammatorio che colpisce il corpo al momento dell’infezione. Il sistema immunitario scatena infatti una vera e propria tempesta citochinica, durante la quale vengono liberate numerose molecole proinfiammatorie. Queste ultime hanno una particolare azione sull’asse ipofisi-tiroide, contrastandone la funzionalità.
Le conseguenze? La tiroide semplicemente si “spegne”, annullando (o quantomeno riducendo notevolmente) la sintesi degli ormoni tiroidei. In particolare, a farne le spese è soprattutto l’ormone T3, quello biologicamente attivo. Sebbene i sintomi facciano pensare ad una condizione di ipotiroidismo, in realtà è una reazione difensiva dell’organismo che cerca di risparmiare energia eliminando i processi non vitali. Naturalmente, ciò accade principalmente nelle infezioni più gravi da Covid, ma anche in molte altre malattie infettive. L’obiettivo è quello di non peggiorare lo stato di salute del paziente.
A questo punto, è inevitabile chiedersi se vi è un nesso anche tra il Covid e i problemi alla tiroide. Chi soffre di ipertiroidismo ha più probabilità di sviluppare la malattia in forma più grave. La risposta arriva dalla scienza: nonostante i dati siano ancora scarsi, si sospetta che i pazienti con disturbi tiroidei siano fisicamente più provati. Questo potrebbe rendere l’organismo meno reattivo contro l’infezione, e far sì che il decorso della patologia sia più serio. Tuttavia non ci sono prove che l’ipertiroidismo sia legato ad una maggiore mortalità per il Coronavirus.