Secondo uno studio canadese, lo stress dovuto al covid e al successivo lockdownha generato un aumento dei casi di depressioni post parto e le richieste di supporto psicologico da parte delle neomamme.
Depressione post parto in aumento con la pandemia
Il covid e il successivo lockdown hanno messo a dura prova la salute non solo fisica ma anche psicologica di milioni di persone, e, tra queste, anche le neo mamme. Su questo argomento è stato recentemente effettuato uno studio pubblicato sul sul Canadian Medical Association Journal, che si è concentrato in particolare sull’incidenza delle crisi post parto durante il covid.
Dai risultati è emerso che, nel periodo compreso in particolare tra marzo e novembre 2020, le visite mediche dovute a disagi psicologici successivi al parto sono aumentate del 30%. Lo studio ha preso in considerazione quasi 140.000 visite mediche prenotate dalle neomamme dell’Ontario durante l’anno successivo al parto, analizzando dati relativi all’età, al numero di figli e al tenore di vita.
È emerso che il numero di visite a medici e psichiatri di famiglia è notevolmente aumentato rispetto al periodo prepandemia, in particolare per genitori che soffrivano di ansia, depressione e abuso di droga o alcol.
Depressione post parto e baby blues, quali le differenze
La depressione post partum è un disturbo dell’umore che si manifesta con sintomi depressivi e arriva a colpire fino al 15% delle donne. La depressione post parto non va però confusa il “baby blues” un malessere fisiologico che spesso si manifesta dopo la nascita del bambino e che generalmente comprende sbalzi d’umore e crisi di pianto che si risolvono rapidamente. Quando si va incontro ad una vera e propria depressione post-partum, i sintomi possono essere simili a quelli del baby blues, ma di intensità maggiore e di durata superiore, tali da interferire a volte anche con la capacità di prendersi cura del bambino, o nella gestione di altre attività.