Il Covid è ben presto diventata una delle principali emergenze sanitarie globali. Finora nel vaccino abbiamo trovato la nostra più importante arma per ridurre il rischio di contrarre la malattia – o quantomeno di svilupparne i sintomi più gravi. Ma la ricerca non si ferma. Gli scienziati continuano a lavorare per individuare farmaci che possano contrastare l’infezione. Un nuovo studio ha trovato una possibile risposta contro il Coronavirus: sorprendentemente, si trova nel nostro intestino.
Covid, l’importanza del microbiota intestinale
Sappiamo orma da tantissimo tempo che la flora batterica intestinale svolge molti ruoli di rilievo nell’organismo. Uno dei principali riguarda la protezione da “intrusioni” esterne, come virus e batteri cattivi. Parte del nostro sistema immunitario si trova proprio qui, nell’intestino: alcuni ricercatori si sono dunque chiesti se fosse possibile individuare in questa regione anatomica una soluzione al Covid.
Una ricerca condotta dagli esperti della Rockefeller University, pubblicata su mSphere, ha portato alla luce diversi batteri utili per contrastare la malattia. Ben 10 di essi si sono rivelati efficaci nel ridurre l’infezione del 10%, ma solo 3 sono quelli che invece hanno inibito la crescita virale addirittura del 90%. Questi 3 batteri dall’attività anti Covid sono stati identificati con le sigle BIP, 5-HTR e IPA – quest’ultimo ha mostrato un’efficacia antivirale più ampia rispetto agli altri.
Sorprendentemente, questi microrganismi hanno molte somiglianze con alcuni farmaci attualmente impiegati contro il Coronavirus. IPA, ad esempio, ha una struttura simile al Remdesivir. Questa è una delle molecole usate per i casi più gravi di infezione – l’altra è la pillola anti Covid. Ma quali sono le implicazioni di questa interessante scoperta?
La prima riguarda la resistenza alla malattia: è possibile che alcune persone abbiano una suscettibilità minore al Covid in forza della loro flora battterica intestinale. Ma la più importante è la possibilità di studiare a fondo questi batteri per trovare nuovi farmaci da impiegare nella lotta contro il Coronavirus. E, più in generale, si aprono le porte ad una maggior comprensione dell’intestino e dei suoi “abitanti” per individuare molecole utili per le loro funzioni antivirali.