Una nuova variante Covid allarma tutti: si chiama Pirola e ha una forte capacità infettiva
Dopo l’emergenza iniziale di Omicron nel novembre 2021, è stata identificata anche la variante Pirola, nota anche come BA.2.86 e particolarmente interessante per il suo elevato numero di mutazioni nel suo materiale genetico con un significativo impatto sulla trasmissibilità.
La variante BA.286, conosciuta anche come Pirola, sembra divergere significativamente dal percorso della precedente Omicron che nel novembre 2021 ha scosso il mondo con la sua rapida diffusione e una miriade di mutazioni. Tuttavia, BA.2.86 ha suscitato preoccupazione nell’Organizzazione Mondiale della Sanità a causa del suo alto tasso di mutazioni, tratto comune con Omicron, portandola sotto stretta sorveglianza.
La scoperta sconcertante e la situazione italiana
Due studi indipendenti condotti presso l’Università di Pechino e Karolinska Institutet di Stoccolma offrono un po’ di conforto. Nonostante Pirola riesca a eludere la risposta immunitaria, sembra essere meno contagiosa rispetto ad altre varianti attualmente in circolazione.

Secondo entrambi gli studi, BA.2.86 è in grado di sfuggire all’immunità derivata da infezioni precedenti o dal vaccino, ma sembra che in coloro che hanno recentemente contratto l’infezione, la risposta immunitaria non sia completamente inefficace. Questo suggerisce che la vaccinazione potrebbe ancora fornire una certa protezione contro questa nuova variante.
Inoltre, è importante notare che BA.2.86 non sembra avere la stessa capacità di diffusione di altre varianti, come XBB.1.5 ed EG.5, secondo quanto affermato da Yunlong.
Nel frattempo, una ricerca pubblicata su BioRxiv ha fornito ulteriori informazioni sulla variante EG.5 conosciuta anche come Eris, che ha recentemente dominato a livello globale e ha cominciato a diffondersi in Italia. Questo studio, condotto dall’Università di Tokyo sui criceti, suggerisce che Eris potrebbe essere più abile nel contagiare i polmoni e ciò potrebbe comportare forme più gravi di Covid-19 in alcuni pazienti.
Tali informazioni, tuttavia, sono ancora oggetto di conferma. Nella valutazione dell’OMS di agosto, non erano stati identificati rischi significativi legati a Eris rispetto ad altre varianti, ma era previsto un un incremento dei casi.
I nuovi casi di Covid-19 stanno aumentando a livello globale, inizialmente in Estremo Oriente e ora anche in Europa, con un aumento del 39% rispetto a un mese fa. In Italia gli indicatori stanno mostrando un incremento significativo dei casi positivi, dei decessi e del tasso di positività ai tamponi, secondo l’Istituto Superiore di Sanità.
Anche se al momento non ci sono segnali di sovraffollamento negli ospedali, la situazione sottolinea l’importanza della vaccinazione. Recentemente l’EMA ha dato il via libera al vaccino aggiornato di Pfizer e BioNTech mirato alle varianti XBB, compresa Eris.
Questo vaccino è previsto per ottobre e sarà raccomandato per le persone anziane, fragili, in gravidanza e per gli operatori sanitari oltre a familiari e conviventi di persone vulnerabili.