A chi è guarito dal Covid sarebbe sufficiente una sola dose del vaccino per aumentare la risposta immunitaria anche contro le varianti, mentre la seconda somministrazione potrebbe essere evitata. E’ quanto affermano due studi, non ancora pubblicati del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle e della New York University.
Una sola dose è sufficiente?
Gli studiosi hanno analizzato il sangue di un campione di dieci volontari che avevano contratto il Covid ed erano guariti, di cui sette vaccinati con una dose del siero Pfizer e tre con una di Moderna. “Il vaccino ha alzato il livello di anticorpi nel sangue di migliaia di volte. Un’amplificazione veramente massiccia“, spiega Andrew McGuire, uno degli autori dello studio, al New York Times. Secondo quanto emerso dai primi test in laboratorio, gli anticorpi sviluppati dai vaccinati sembrano più efficaci di quelli di chi ha avuto due dosi del vaccino, ma non l’infezione. Pare inoltre che riescano a debellare anche la variante sudafricana del virus.
Che effetti ha la seconda dose?
Anche per il secondo studio, una sola dose sarebbe più che sufficiente. In questo caso, gli studiosi hanno analizzato il sangue di 32 soggetti che, dopo essere guariti dalla malattia, hanno completato il ciclo vaccinale. La prima dose avrebbe innescato e rafforzato la risposta immunitaria, mentre la seconda dose non sembra avere effetti significativi: “un comportamento già osservato per altri virus“, commentano gli studiosi.
Come ottimizzare le dosi
“Diversi studi internazionali sembrano mostrare che soggetti che hanno avuto il covid da meno di sei mesi con una sola dose di vaccino ottengono gli stessi livelli anticorpali, se non maggiori, di chi riceve due dosi di vaccino“, lo ha spiegato Paolo Fortunato D’Ancona dell’Iss in audizione presso la Commissione Igiene e Sanità della Camera. “Quindi in questi soggetti potrebbe bastare una sola dose“, ha asserito. La comunità scientifica sta focalizzando la sua attenzione su questo aspetto per ottimizzare l’uso delle dosi, nel pieno rispetto della sicurezza dei cittadini.
E per le varianti?
Per quanto riguarda le varianti, invece, sembra che sulla variante brasiliana e sudafricana alcuni vaccini potrebbero avere una minore efficacia. “Quanto questo impatti nella realtà non lo sapremo nei prossimi giorni, ma probabilmente tra qualche settimana o qualche mese“, ha sottolineato Paolo Fortunato. Intanto, la Commissione europea spinge affinché le ditte farmaceutiche continuino a studiare modifiche al vaccino, così da perfezionare vaccini in grado di rispondere meglio a queste varianti.