Covid-19, le indicazioni sul trattamento dei pazienti domiciliari del ministero della Salute

Il ministero della Salute ha pubblicato oggi le indicazioni per il trattamento dei pazienti domiciliari affetti da Coronavirus. Ecco quali sono

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Il ministero della Salute ha pubblicato oggi, mercoledì 2 dicembre, le “indicazioni sulla Gestione Domiciliare dei Pazienti con Infezione da Sars-Cov-2”.

Il testo è stato inviato ai principali stakeholders. Inoltre, le indicazioni sono state pubblicate sul sito della Fnemcoe, la Federazione degli Ordini dei Medici.

Ecco le indicazioni per trattare i pazienti domiciliari

Per quanto riguarda i pazienti ritenuti meno a rischio, quindi coloro che non necessità di ricovero. Rientrano in questa categoria tutti coloro che presentano una sintomatologia simil influenzale, ma che però non presentano difficoltà respiratorie o aumento della frequenza respiratoria. Inoltre, i soggetti dovranno presentare una misurazione con il saturimetro che segni più del 92%. Per quanto riguarda la febbre, dovrà essere sotto i 38 gradi o oltre i 38 da non più di 72 ore.

Per questi pazienti le indicazioni pubblicate dal ministero della salute prevedono: trattamenti sintomatici, con ad esempio il paracetamolo. E ancora: idratazione e nutrizione appropriate, misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno. Inoltre, non devono essere modificate le terapie croniche in atto per altre patologie, il non utilizzo di eparina, o antibiotici, fatta eccezione per febbre presente per più di 72 ore.

Inoltre, il documento specifica di non utilizzare idrossiclorochina, perché la sua efficacia “non è confermata in nessuno degli studi clinici controllati fino ad ora condotti”.

Nel documento è specificato che “non esistono, ad oggi, evidenze solide e incontrovertibili di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari, il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato”.

Infine, si sconsiglia di somministrare farmaci attraverso aerosol, perché attraverso di essi si potrebbe rischiare di diffondere il virus nell’ambiente.

Il ruolo dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta

Anche in occasione di questa seconda ondata pandemica esiste la necessità di razionalizzare le risorse. Questo al fine di poter garantire la giusta assistenza ad ogni singolo cittadino in maniera commisurata alla gravità del quadro clinico” ha scritto il ministero.

La gestione corretta dei pazienti consente di “attuare un flusso che abbia il duplice scopo di mettere in sicurezza il paziente e di non affollare in maniera non giustificata gli ospedali e soprattutto le strutture di pronto soccorso”.

I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Sceltagrazie alla presenza capillare nel territorio e alla conoscenza diretta della propria popolazione di assistiti” hanno un “ruolo cruciale” nell’identificare i pazienti positivi al Coronavirus. Ma anche nel segnalarli alla Asl di competenza, monitorarli e prescrivere le terapie più corrette per ogni singolo caso.