Cosmetici: un vademecum nella scelta dei prodotti sicuri

L’operazione delle Forze dell’Ordine è sicuramente encomiabile, ma per renderla più decisiva occorre accogliere una disposizione della UE che verrà resa operativa entro il prossimo 2013 e che prevedrà, fra l’altro, un’ampia definizione di cosmetico che non ammette categoria intermedia fra farmaci e cosmetici

Articolo aggiornato il 21 Ottobre 2009

cosmetico
Si pensava che nel mondo della farmaceutica e dei presidi sanitari in generale, interessati dal gravissimo problema della contraffazione, fossero solo i farmaci ed invece, ecco la sorpresa, ad essere falsificati, con grave danno per la salute, sono anche integratori alimentari ma, soprattutto, cosmetici. Addirittura quest’ultima voce risulta la più allarmante, perché se è vero che il numero dei farmaci contraffatti è aumentato, solo lo scorso anno del 51%, quello relativo ai cosmetici è invece balzato niente meno che al 264% in più rispetto agli altri anni.
Un dato inquietante, stigmatizzato dalla nota Associazione dei Consumatori, Codici, che ha presentato il rapporto 2008 alla Commissione Europea sottolineando il pericolo per la Salute ed al contempo, facendo riferimento ai 178 milioni di euro che è il valore economico della merce sequestrata dalla Guardia di Finanza e dai Nas nel corso del 2008; basti solo pensare al sequestro di un milione di confezioni di cosmetici, ultimo in ordine di tempo, effettuato dalla Fiamme Gialle di Bolzano, che contenevano un pericoloso allergene della pelle, il metildibromoglutaronitrile, vietato in Italia dal 2008. Tra i prodotti sequestrati anche alcuni di noti marchi, come – riferiscono le agenzie – “Bilboa di Cadey” e “Fresh and clean”.
 
L’operazione delle Forze dell’Ordine è sicuramente encomiabile, ma per renderla più decisiva occorre accogliere una disposizione della UE che verrà resa operativa entro il prossimo 2013 e che prevedrà, fra l’altro, un’ampia definizione di cosmetico che non ammette categoria intermedia fra farmaci e cosmetici, compresa la lista degli ingredienti contenuti nel prodotto; ad esempio, l’acqua è indicata con il nome latino aqua, mentre gli estratti vegetali, i burri e gli olii vengono scritti con il nome botanico della pianta, e gli altri ingredienti (materie grasse, siliconi, tensioattivi, sali, acidi, emulsionanti) con il nome inglese. Gli ingredienti vengono messi nella lista secondo un ordine decrescente.
 
Dall’associazione arriva anche un vademecum per orientarsi fra i prodotti conformi alla legge.
 
I prodotti devono contenere almeno le seguenti indicazioni:
 
• denominazione legale o merceologica del prodotto;
• nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell’Unione europea;
• Paese di origine se situato fuori dell’Unione europea;
• eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente;
• materiali impiegati e metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualità o le caratteristiche merceologiche del prodotto;
• istruzioni, eventuali precauzioni e destinazione d’uso, utili ai fini di fruizione e sicurezza del prodotto.

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