Cos’è l’onicofagia e quali sono le sue cause? Ecco le indicazioni più comuni, da conoscere, per acquisire consapevolezza su questo disturbo.
Si sente parlare spesso di onicofagia, un termine tecnico che potrebbe suscitare non poco timore. Difatti, alcune parole d’origine medica destano tale reazione, supponendo si tratti sempre di qualche malattia terribile quando, realmente, la situazione potrebbe essere nettamente migliore, per fortuna. Non solo vere e proprie patologie fisiche, ma anche psicologiche e mentali, da non sottovalutare e meritevoli di assoluto rispetto.
Solitamente si ravvisa forte negazione della propria condizione, arrivando a non volerla riconoscere. È risaputo, però, che solo con l’acquisizione di tale consapevolezza, che diventa concreta la possibilità di un percorso di cura. Naturalmente, chiedere aiuto è fondamentale, soprattutto in determinate circostanze considerate molto gravi.
A riguardo, anche per quanto concerne l’onicofagia sarebbe bene lasciarsi indirizzare e consigliare da un esperto, soprattutto quando il disturbo assume sfumature più preoccupanti. Ma di cosa si sta parlando esattamente?
Onicofagia, definizione e cause: tutto quello che c’è da sapere su questa condizione
Parlare di onicofagia ci si riferisce a un disturbo correlato ai propri impulsi, in particolare a quella voglia irrefrenabile di compiere una determinata azione. Una descrizione generica ma che comporta una situazione ben più analitica. Infatti si vogliano fornire informazioni precise, al fine di comprendere al meglio la trattazione e soprattutto permettere a che si acquisisca consapevolezza, per correre eventualmente ai ripari.

Come accennato poc’anzi, si parla di un disturbo comportamentale che consiste nel mangiucchiarsi ripetutamente le unghie e cuticole. Un’attività inconscia, che aiuta però a rilassarsi e a placare l’anima, soprattutto quando si percepisce disagio oppure dinnanzi a un ostacolo apparentemente insormontabile.
Diverse le cause, tra cui due molto comuni ovvero ansia e stress. In questi casi l’azione di portare alla bocca le mani, può recare godimento e così spostare il focus da quel disagio imperante. Si può arrivare al morso dell’unghia anche per noia, per quanto sia la ragione più bizzarra ma maggiormente legata alla prassi, più di quanto si creda. Infatti, esistono nella realtà cosiddetti ‘tempi morti’ in cui non si impiegano le mani nelle attività.
Ad esempio, guardare la televisione o stare seduti in macchina, soprattutto da parte del passeggero, costituiscono circostanze in cui si è predisposti all’onicofagia. Infine un’altra causa, correlata ad un’età ben specifica, potrebbe ravvisarsi nell’emulazione dai parte dei bambini nei confronti degli adulti. D’altronde è un disturbo che può colpire chiunque, a qualsiasi età ma in genere si comincia verso l’infanzia e principalmente l’adolescenza. Si stima possa cessare verso i trent’anni questa forma ‘autolesionistica’ ma non sempre si giunge a conclusioni positive.
Naturalmente, si voglia sottolineare che non necessariamente deve sussistere una causa psicologica intrinseca poiché potrebbe semplicemente riguardare una mera abitudine protratta nel tempo. A parte quest’ultimo caso, si consigli comunque l’aiuto di un esperto, come poco sopra menzionato, quando la situazione diventi allarmante.