Cosa succede se mangi uova scadute: tutto quel che è necessario sapere

Uova scadute rischi
I rischi legati al consumo di uova scadute – tantasalute.it

È fondamentale rispettare la data di scadenza stampata sulle uova. In caso contrario, si potrebbe andare incontro a problemi di salute.

Le uova sono uno tra gli alimenti più presenti in cucina. Possono essere mangiate da sole, oppure utilizzate per dare vita a dolci gustosi. Si può optare per una frittata oppure utilizzare un pentolino per bollirle. Sono talmente versatili da essere quasi sempre presenti nel frigorifero di casa.

Prima di consumarle, però, è necessario fare attenzione alla data di scadenza. Nei prodotti acquistati al supermercato, essa è stampata sulla confezione o sui gusci, in modo da evitare qualsiasi errore. Quando, al contrario, si parla di uova ottenute dal contadino o dal proprio pollaio, la situazione è diversa.

Ad ogni modo, proprio come per gli altri alimenti, bisogna assicurarsi che il cibo in questione sia buono. Se passa troppo tempo dalla deposizione, infatti, si potrebbe andare incontro a spiacevoli conseguenze.

Mai mangiare le uova dopo la loro data di scadenza: i rischi per la salute

La data di scadenza ha un valore fondamentale. Ci sono cibi dove questa è più che altro indicativa. Per esempio, i prodotti confezionati, come merendine, patatine o altri snack, mantengono la loro “freschezza” anche oltre le indicazioni riportate sulla confezione. Questo non vale per le uova. Bisogna fare molta attenzione perché, dopo un massimo di 28 giorni, dalla deposizione andrebbero gettate.

Ovviamente, nessuno desidera sprecare il cibo, però, il rischio è quello di andare incontro a problemi di salute importanti, caratterizzati da disturbi dolorosi e di difficile gestione. Se le uova sono scadute da più di tre giorni, al di là del sapore, andrebbero sostituite immediatamente.

Uova scadute pericolo
Consumare le uova dopo la scadenza: cosa succede al corpo – tantasalute.it

Una delle patologie più temute, legate a questa situazione, è la salmonella. Si tratta di una tossinfezione alimentare grave, dovuta alla crescita incontrollata di microrganismi dannosi. I sintomi sono variabili, però, solitamente, colpiscono l’apparato gastrointestinale. Si può assistere a episodi di nausea, vomito, diarrea, coliche, febbre e mal di testa. La loro intensità è legata a fattori soggettivi e alla quantità di germi.

La patologia dovrebbe regredire spontaneamente, senza lasciare conseguenze, però, non deve essere sottovalutata. Ci sono persone che, a causa delle loro condizioni di base, potrebbero essere esposte a complicanze. Per esempio, un sistema immunitario compromesso avrà maggiore difficoltà a contrastare l’infezione.

Nel caso in cui si sospetti di un eventuale contagio, è bene rivolgersi al proprio medico per le indicazioni del caso. Si potranno fare degli esami diagnostici per accertare o smentire il sospetto.