Pulire la propria casa potrebbe rivelarsi quasi terapeutico: cosa si nasconde dietro il desiderio ossessivo di ordine domestico?
Ordinare le stanze della nostra casa, così come pulire ed igienizzare, non deve essere considerata una semplice pratica quotidiana e logistica, bensì un vero e proprio atto terapeutico. È scientificamente provato come la nostra mente esegua i processi cognitivi più efficacemente in un ambiente ordinato, pulito e minimalista. Questo perché, laddove un soggetto X percepisca un certo disordine mentale, la semplice azione di pulizia dell’ambiente esterno può aiutarlo ad armonizzare il caos interiore. Si dice “mani impegnate, mente libera” – questo perché per qualsiasi compito manuale è necessario utilizzare una certa concentrazione. Pulire la casa può farci fuggire temporaneamente dai nostri pensieri.
In particolare, in questa sede faremo riferimento alle famose pulizie di primavera, una tradizione che nasconde un vero e proprio effetto psicofisico sul nostro corpo. Si tratta infatti di un’azione di rinnovo, in relazione all’arrivo della bella stagione. Durante l’inverno manteniamo in ordine la casa, ma quando arrivano i mesi caldi occorre sistemare le mura domestiche da cima a fondo. Si esegue il cambio degli armadi, si puliscono tende, lenzuola, federe del divano, si lucidano i soprammobili e si analizza profondamente la sistemazione dei mobili. Si tratta di un processo globale di ricostruzione del proprio habitat, incredibilmente benefico per la mente di chi lo attua.
Pulizie di primavera, l’effetto benefico sul nostro corpo e sulla nostra mente
“La mente si alleggerisce, si pulisce la casa e si ripulisce il nostro bagaglio emotivo” – ha chiarito la psicoterapeuta Francesca Santamaria Palombo – “[…] L’eliminazione degli oggetti superflui, è una pratica che ha delle forti valenze simboliche”. Il semplice atto di sistemazione dell’habitat in cui viviamo infatti, ci aiuta a settare la mente nei momenti di confusione emotiva. Il disordine contribuisce ad alimentare il senso di angoscia e oppressione, mentre l’ordine influenza positivamente la nostra serenità e la nostra operatività quotidiana. Le pulizie di primavera si trasformano dunque in un’operazione di mindfulness informale (come definito dalla professoressa Santamaria Palombo), un’azione simile alla pratica meditativa.

Per eseguire efficacemente questo processo, contribuendo al contempo ad una cura della nostra mente, è necessario cominciare con una stanza alla volta. Igienizzare la casa caoticamente non fa altro che alimentare stress e frustrazione, è importante creare un piano di pulizia da seguire. Partendo con un angolo ed espandendoci progressivamente possiamo equilibrare i nostri processi cognitivi e la nostra emotività. “Basta iniziare da un cassetto” – ha chiarito la psicoterapeuta – “da un lampadario che vogliamo vedere finalmente brillare. Le pulizie e i cambiamenti si fanno così: una stanza alla volta”. E così la nostra psiche si rasserena, passo dopo passo.