Lo scorso giugno è morto Vittorio De Scalzi, cantante e chitarrista, fondatore dei New Trolls, colpito irrimediabilmente da una fibrosi polmonare sopraggiunta un mese dopo la guarigione dal Covid-19.
Ed è stata proprio questa conseguenza del virus ad averlo portato alla morte. Scopriamo di più su questa malattia.
Vittorio De Scalzi morto per fibrosi polmonare, cos’è?
Per fibrosi si intende generalmente la proliferazione delle fibre del tessuto connettivo (fibrosi) in un organo.
La fibrosi polmonare indica oltre 200 diverse malattie polmonari, tra cui la pericolosa e spesso fatale fibrosi cistica. Alcune di queste sono molto rare; per esempio solo circa 5 abitanti su 100.000 soffrono della cosiddetta fibrosi polmonare idiopatica, ovvero senza alcuna causa riconoscibile.
Tutte le fibrosi polmonari hanno in comune il fatto che si verifica un’infiammazione cronica del tessuto connettivo polmonare, per cui vengono colpite anche le pareti sottili degli alveoli.
Il tessuto polmonare infiammato viene convertito in tessuto connettivo e quindi c’è una proliferazione patologica di tessuto connettivo tra gli alveoli e i vasi sanguigni che li circondano, che poi si indurisce e cicatrizza. Ed è così che si verifica la vera e propria fibrosi.
La fibrosi polmonare e la fame d’aria (dispnea)
Questa restrizione funzionale significa che l’ossigeno è meno in grado di entrare nei vasi sanguigni, il che porta a un’interruzione dello scambio di gas e quindi a un limitato assorbimento di ossigeno.
Inoltre, i polmoni perdono la loro elasticità e diventano sempre più rigidi. Di conseguenza, è necessario utilizzare più forza per allungare i polmoni e quindi più lavoro respiratorio.
La respirazione è generalmente superficiale e rapida ed è l’inspirazione la parte più difficile: la cosiddetta fame d’aria, detta anche dispnea, una sensazione a dir poco orribile.
La cicatrizzazione del tessuto polmonare può essere focale o diffusa in tutto il polmone. Questi cambiamenti cicatriziali nella struttura del tessuto polmonare non possono più guarire e rimangono permanenti.
Le conseguenze sono disturbi respiratori, mancanza di respiro e tosse secca. Altri disturbi fisici includono affaticamento, dolori muscolari e articolari e perdita di peso. Nella fase successiva, si verificano febbre e cianosi.