Sta per sbarcare in Italia il vaccino della Johnson & Johnson, in arrivo questa settimana con un primo carico da 180 mila dosi. Si tratta del quarto vaccino approvato dall’Ema, dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Il siero della Johnson è molto atteso per due motivi: facilità di conservazione e somministrazione monodose. Infatti, è l’unico vaccino anti-Covid che non necessità di una seconda somministrazione, può essere conservato in frigorifero ed è in grado di offrire una copertura immunitaria del 66% a tutti i soggetti con età superiore ai 18 anni.
Entro al fine del 2021, la Johnson & Johnson dovrebbe fornire all’Unione Europea 200 milioni di dosi. Così, dopo il primo carico da 180mila dosi, nel secondo trimestre dovrebbero arrivare 7,3 milioni di dosi, a cui seguiranno 15,9 milioni di dosi nel terzo trimestre e 3,3 milioni nel quarto, per un totale di 26,5 milioni di dosi entro il 2021. L’Italia ne riceverà una quota proporzionale alla sua popolazione.
Vaccino Johnson & Johnson, come funziona
A differenza di Pfizer e Moderna, il vaccino della Johnson & Johnson utilizza una tecnologia diversa da quella a Rna. Si tratta infatti di un siero a vettore virale, proprio come il tanto dibattuto AstraZeneca. In parole semplici, un frammento di Dna corrispondente alla proteina Spike viene inserito in un un virus innocuo per l’uomo e opportunatamente modificato. La proteina Spike è infatti la chiave con cui il Sars-CoV-2 riesce a entrare nelle cellule. In questo modo, il virus infetta le cellule umane e il Dna viene così letto e tradotto in proteina, la quale funge da antigene contro cui poi si attiva la risposta immunitaria.
Efficacia al 66%
L’efficacia del vaccino Johnson & Johnson è risultata pari al 66% circa, dopo gli esperimenti condotti su 44mila persone. Ma la percentuale scende al 57% di efficacia contro la variante sudafricana. Tuttavia, si stima che il siero possa prevenire le forme più gravi di Covid fino al 77%, dopo 14 giorni dalla somministrazione, e fino all’85%, dopo 28 giorni dall’infezione.
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Effetti collaterali
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, quelli riscontrati durante gli studi clinici rientrano nella norma. Ad ogni modo, l’Agenzia europea del farmaco sta effettuando controlli aggiuntivi per indagare ulteriormente la sicurezza del siero, in seguito alla segnalazione di 4 eventi tromboembolici. Secondo le autorità americane, non ci sarebbero legami tra il vaccino e le trombosi.