Articolo aggiornato il 29 Maggio 2010
Quando il piccolo è nella pancia della madre, durante i nove mesi di gestazione, il cordone ombelicale è fondamentale, fonte di vita e nutrimento, ma non solo. Simbolo di un legame profondo tra la gestante e la nuova vita che porta in grembo, il cordone ombelicale svolge un ruolo essenziale anche negli istanti successivi alla nascita. In alcune culture, ancora vive in molti Paesi poveri e meno sviluppati, questo funicolo non viene reciso dopo il parto, si lascia seccare e cadere spontaneamente.
Secondo un recente studio dell’University of South Florida il cordone ombelicale, nei Paesi occidentali, viene reciso troppo presto, a scapito della salute del neonato. Infatti, posticipare anche solo di qualche minuto la recisione potrebbe giovare alla salute dei bambini, mettendoli al riparo da alcune malattie. Il cordone ombelicale, formato da tre vasi sanguigni, due arterie e una vena, è la via di comunicazione diretta tra la futura mamma e il feto, durante la gravidanza, attraverso la quale al nascituro arrivano sangue ossigenato e carico di sostanze nutrienti.
La ricerca statunitense, pubblicata sul Journal of Cellular and Molecular Medicine, sostiene proprio questo: ritardare il momento del taglio del cordone ombelicale potrebbe prevenire l’insorgenza nel bimbo di alcune malattie, come alcune patologie respiratorie, i disturbi polmonari, le emoraggie cerebrali, l’anemia e i problemi alla vista.
Il cordone ombelicale è una vera e propria miniera di salute per il piccolo, grazie al suo alto contenuto di cellule staminali, preziose per la formazione di molti elementi del sangue, come i globuli rossi o le piastrine. Qualche minuto in più di “legame” potrebbe implicare un apporto importante di queste cellule.
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