Articolo aggiornato il 27 Agosto 2021
Consumare cannabis regolarmente ha degli effetti sul corpo a lungo termine anche negativi. Secondo una ricerca della Upstate Medical University di Syracuse, pubblicata sull’American Journal of Medicine, in particolare a essere colpito sarebbe il sistema cardiocircolatorio, con conseguente rischio maggiore di malattie croniche ma anche di infarto.
Gli studiosi hanno condotto un’analisi ad ampio spettro, rielaborando i dati raccolti in merito alle ben 1.4 milioni di persone che hanno partecipato a un’indagine effettuata dai Centri di prevenzione e controllo delle malattie statunitensi per un lunghissimo periodo. Per riuscire a formulare uno studio il più completo possibile, sono state prese in considerazione solo le persone che non fumavano tabacco, quindi divise in due macro gruppi, ovvero chi consumava cannabis più volte alla settimana e chi invece non ne aveva mai fatto uso.
Ciò che è emerso dal quadro clinico dei soggetti è che chi consumava cannabis in qualsiasi forma in maniera costante aveva l‘88% di probabilità in più di avere un infarto o una malattia cardiocircolatoria, mentre era dell’81% in più la probabilità di avere un ictus. L’esposizione a rischi gravi nel caso di consumatori aumenta significativamente poi nel caso di chi soffre di malattie cardiovascolari precoci: questi il rischio di infarto o malattia cronica è 2,3 volte i più, mentre è doppio quello di ictus.
La ricerca è volta a mettere in luce tutti gli effetti della cannabis, legale in 25 stati americani: oltre all’uso terapeutico, il consumo ricreativo è sempre più diffuso tra la popolazione giovane ma non solo. Il libero accesso deve andare di pari passo con la massima conoscenza e consapevolezza della sostanza e delle sue conseguenze.