Come smettere di mangiarsi le unghie: rimedi efficaci

Mangiarsi le unghie
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Come smettere di mangiarsi le unghie? Quali sono i rimedi efficaci ai quali possiamo fare ricorso contro questa fastidiosa abitudine? Smettere di mangiarsi le unghie è importante in vista di diversi obiettivi. Da un lato c’è un miglioramento dal punto di vista estetico, che può incidere anche sulla vita sociale. Dall’altro è utile anche per la salute, perché l’onicofagia può essere anche la causa di eventuali infezioni, di trasmissione di germi, di instaurazione di comportamenti compulsivi difficili da contrastare. Si tratta quindi di un problema che coinvolge anche il nostro stato di benessere psicologico, anche perché spesso c’è una correlazione stretta con stress e ansia. Scopriamo cos’è l’onicofagia e quali sono le soluzioni al problema.

Mangiarsi le unghie: le cause

L’onicofagia è un disturbo compulsivo che spinge chi ne soffre a mangiarsi costantemente le unghie e, in alcune situazioni, anche le cuticole che le circondano. Nella maggior parte dei casi, i soggetti che hanno preso questa abitudine la portano avanti in maniera inconscia, senza rendersi conto di quello che stanno facendo. Le cause dell’onicofagia vanno ricercate a livello psicologico.

Spesso, questo disturbo compare in periodi di forte ansia e stress, e può insorgere già nell’infanzia. In diversi casi, i bambini apprendono questo comportamento dai genitori o dalle persone che li circondano, pur senza averne alcun motivo psicologico per farlo. Una volta adottata l’abitudine di mangiarsi le unghie, subentra la noia che può portare a continuare con questo atteggiamento. Non è infine da sottovalutare la possibilità di tendenze aggressive rivolte verso se stessi, un’espressione di rabbia che non si riesce ad incanalare in altro modo.

Le conseguenze dell’onicofagia

Mangiarsi le unghie può comportare conseguenze dal punto di vista estetico, sino a provocare problemi sociali. Ma l’onicofagia causa disturbi anche sul piano fisico: rosicchiare le unghie e le pellicine può far insorgere dolore e sanguinamento, così come infezioni batteriche o virali del letto ungueale – l’onicomicosi ne è un esempio. Portare continuamente le dita alla bocca, inoltre, contribuisce al trasporto di microrganismi che possono colonizzare le mucose orali.

Nel lungo periodo, i problemi possono intaccare anche la dentatura. Chi soffre di onicofagia è più soggetto alle carie, alle lesioni gengivali e alla malocclusione. Infine, continuare a mangiare le unghie può provocare un’anomalia nella loro crescita, può renderle più fragili e soggette a sfaldamento, e addirittura causare una deformazione delle dita.

Come smettere di mangiarsi le unghie: le strategie

Combattere l’onicofagia è importante non solo per avere mani sempre perfette, ma anche per evitare fastidiose (e a volte pericolose) conseguenze per la salute. Nel caso in cui mangiare le unghie sia il risultato di una forte ansia o di disturbi psicologici, è bene parlarne con un professionista per indagare più a fondo sui propri stati emozionali e risolvere il problema alla base. Tuttavia, soprattutto per chi ha adottato questo comportamento e non riesce a liberarsene per noia o per abitudine, è possibile provare qualche strategia.

Curare le unghie

Può rivelarsi utile tagliare le unghie molto corte, dando ad esse un profilo arrotondato, in modo da essere meno tentati, specialmente dalle forme spigolose. Da non trascurare anche le cure per le unghie. Ad esempio si può massaggiare la pelle utilizzando dell’olio di oliva o quello alla vitamina E. La pulizia è importante per evitare lo sviluppo di infezioni. Se ci abituiamo a dare alle mani un aspetto apprezzabile, può anche scattare la motivazione a non rovinarle più.

Proteggere un solo dito

Per lo stesso motivo, dal punto di vista psicologico può essere utile scegliere un dito da proteggere, impegnandosi a far passare alcuni giorni senza mangiarne l’unghia. A poco a poco, notando come quell’unghia sia diventata più bella rispetto alle altre, si può acquisire una maggior motivazione nel non rosicchiare più le dita.

Usare lo smalto amaro

Una strategia molto comune consiste nell’applicare uno smalto amaro – solitamente a base di denatonio benzoato – sulle unghie. Portandole alla bocca, il loro sapore poco appetibile rende più facile scoraggiare la cattiva abitudine. Anche il succo di limone ha un buon effetto, perché il suo sapore aspro è un ottimo deterrente contro l’onicofagia. Altri rimedi naturali da cospargere sulle unghie per evitare di mangiarsele sono l’aglio, la cipolla, l’aceto e il succo di pompelmo.

Masticare una gomma

Quando si sente l’esigenza di mordersi le unghie, è possibile mettere in bocca una gomma da masticare (senza zucchero) così da tenersi occupati e attivare un altro riflesso importante – quello appunto della masticazione.

Scaricare lo stress

Per chi soffre di onicofagia da stress, può essere importante trovare un metodo alternativo per scaricare le tensioni. Un esempio consiste nel tenere a portata di mano una di quelle classiche palline antistress che si trovano facilmente in commercio.

Trovare delle distrazioni

Riuscire a distrarsi è un ottimo metodo per iniziare pian piano a rinunciare a questa cattiva abitudine. Trovate un hobby che impegni entrambe le vostre mani, così da non sentire più l’esigenza di rosicchiare le unghie.

Indossare un elastico al polso

Ci sono poi delle soluzioni che mirano ad agire a livello psicologico, associando un determinato stimolo ad una certa risposta. Potrebbe essere utile legarsi un elastico al polso: ogni volta che ci si morde le unghie, l’elastico scatta e provoca una sensazione dolorosa, e il cervello a poco a poco memorizzerà l’associazione di mangiarsi le unghie al dolore.

Indossare guanti o mettere cerotti

Nei casi più seri, per scoraggiare l’onicofagia può essere utile indossare dei guanti o applicare garze o cerotti sull’unghia. Questo rimedio viene utilizzato principalmente con i bambini. Bisogna solo fare attenzione a sostituire con frequenza le garze e i cerotti, per evitare pericolose infezioni.

Usare i fiori di Bach

Alcuni fiori di Bach possono essere utilizzati per il trattamento dell’onicofagia, migliorando soprattutto le cause scatenanti a livello psicologico. Per tutti gli stati di tensione e per i tic nervosi sono particolarmente indicati l’Ignatia, da utilizzare alla concentrazione 9 o 5 CH con 5 granuli una o due volte al giorno, e la Staphysagria. Quest’ultima si utilizza alla concentrazione 5 CH con una posologia di 5 granuli 3 o 4 volte al giorno.