Articolo aggiornato il 11 Aprile 2008
I bambini amano disegnare, scrivere lettere che non esistono e usare i colori con abbondanza, ovunque, dal foglio al tavolo, se si e’ fortunati, al muro e al pavimento, comprese le mani, la faccia e i vestiti nei casi in cui il pargolo sia dotato di un particolare “senso artistico”.
I disegni dei bambini, pero’, possono comunicare qualcosa di piu’ di soggetti casuali messi in fila su un foglio: un disegno comunica dei sentimenti, delle idee, dei pensieri e dice tanto, sul temperamento, sulle idee e sulle volonta’ del piccolo artista.
Attraverso i soggetti e il modo di rappresentare i soggetti che il bambino usa, si puo’ capire ad esempio chi occupa il suo immaginario, che cosa ama e che cosa teme, come vive il rapporto con le persone, gli animali e gli oggetti rappresentati.
Il disegno del bambino, nei casi di difficolta’ nel socializzare, ad esempio, puo’ dare delle risposte dirette, per capire quali sono gli ostacoli che il piccolo sta superando: non nuovo ad esempio, che i bambini per superare le difficolta’ cerchino di disegnare quello che li spaventa.
Il disegno dei bambini, infatti, viene spesso usato come mezzo terapeutico, per risolvere i conflitti interiori e mettere a fuoco le difficolta’ relazionali che si presentano al momento del trattamento.
Non tutti i disegni hanno lo stesso significato, e va fatta una distinzione tra quelli che sono dei disegni creati in un momento di svago, con volonta’ e autonomia del piccolo, e quelli che invece sono realizzati su commissione, ad esempio, delle maestre o delle tate che seguono i nostri figli.
In un interessante articolo comparso su “Donna D” di questo ultimo mese sono descritti i disegni dei bambini, affiancati al loro significato: ad esempio, disegnare delle persone che sono monche, oppure usare colori scuri, oppure disegnare in parte al foglio significa avere un pensiero negativo su quanto disegnato; disegnare uno stesso soggetto in maniere ripetitiva, invece, significa avere un pensiero fisso.
Per fare una verifica di cosa pensa il bambino delle persone che lo circondano, ad esempio, puo’ essere utile chiedergli di disegnarle, e vedere poi come le disegna. Se il bambino si dimentica di qualcuno o non lo completa, potrebbe avere un senso da indagare, come se invece nella rappresentazione disegna qualcosa di particolare. Le figure piu’ grandi, quando sono benevole, sono le piu’ importanti, quelle piu’ piccole, invece, sono quelle meno amate.
Anche il colore ha la sua importanza: rosso per la vivacita’ e l’energia, anche se potrebbe nascondere aggressivita’; giallo per la dinamicita’, anche se troppo vuol dire controversie con il papa’; verde per la maturazione, anche se troppo richiama la pigrizia; blu per l’affetto e l’autocontrollo; marrone per la gioia e la responsabilita’; nero per un blocco emotivo causato da altri.
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