Come curare un tatuaggio appena fatto, guida e consigli utili

Per la buona riuscita di un tatuaggio e soprattutto per evitare il rischio di infezione, è fondamentale, specialmente nelle prime ore, osservare delle regole ben precise. Andiamo nello specifico e vediamo come comportarci dopo la realizzazione di un nuovo tattoo.

Cura di un tatuaggio
Foto Shutterstock | Artem Markin

Articolo aggiornato il 27 Gennaio 2022

Come curare un tatuaggio appena fatto? Bisogna usare alcune precauzioni, perché è importante che la zona della pelle interessata venga salvaguardata nel migliore dei modi. Il pericolo è, infatti, quello di incorrere in alcune infezioni, che possono veramente mettere a rischio il nostro benessere. Se ci piacciono i tatuaggi e ne abbiamo fatto uno, ricordiamoci che, specialmente nelle prime ore, bisogna osservare delle regole ben precise e riservare al tatuaggio stesso delle cure particolari. Andiamo nello specifico e vediamo come comportarci.

Le prime ore

Se ci sono dei motivi per non farsi un tatuaggio, c’è anche chi non resiste alla tentazione. Dopo che abbiamo concluso la realizzazione del tatuaggio, nelle prime ore dobbiamo essere particolarmente attenti. Meglio applicare una crema lenitiva cicatrizzante ed è opportuno che il tatuatore ricopra la pelle con delle bende. Dopo alcune ore si può rimuovere la copertura e lavare il tatuaggio con dell’acqua tiepida. Se proprio vogliamo usare un prodotto detergente, è da applicare soltanto il sapone neutro, per poi risciacquare il tutto per bene. Poi asciughiamo con un panno pulito, avendo cura, però, di non strofinare, ma di procedere lentamente, quasi tamponando.
E’ meglio non applicare prodotti come paste e unguenti. Si potrebbe ottenere soltanto l’effetto di un’irritazione cutanea. E’ importante che il tatuaggio possa rimanere allo scoperto, in modo che abbia il tempo di asciugare e possa avvenire più facilmente la guarigione. Se si effettuano lavori, a causa dei quali si sta a contatto con la polvere e lo sporco, meglio coprire la parte tatuata.

I giorni successivi

Man mano che passano i giorni, sul tatuaggio potrebbe formarsi una sottile pellicina. Si tratta di una sorta di protezione che la pelle stessa cerca di garantirsi. Ecco perché è opportuno non rimuoverla. Almeno per 10 giorni si deve evitare di esporsi a lampade abbronzanti o ai raggi del sole. Infatti non si può prendere il sole sui tatuaggi: questo perché l’abbronzatura rischia di rendere i colori del tatuaggio più opachi, perché l’inchiostro si può scolorire e il colore può diventare meno brillante.
Questo non vuol dire che bisogna rinunciare completamente all’abbronzatura, se si ha un tatuaggio. Significa semplicemente che bisogna seguire le corrette indicazioni, che valgono anche per chi decide di andare al mare, anche se non ha un disegno sulla cute. Il rimedio della crema solare può essere applicato circa dopo 2 o 3 settimane da quando ci si è fatti il tatuaggio. Nei momenti che precedono questo periodo è meglio tenere il tatuaggio coperto e non esporlo al sole. Soltanto quando il tatuaggio non si spellerà più, si può utilizzare la protezione solare, perché il corpo sarà riuscito a ricreare il suo primo strato protettivo di pelle nell’area interessata.
Meglio non utilizzare profumi a contatto diretto con la parte tatuata e lo stesso discorso vale per la sabbia e per la polvere. Non bisogna toccare il tatuaggio, ma al limite, se dovesse provocarci una sensazione di prurito, possiamo rivolgerci al nostro medico di fiducia, che ci consiglierà qualche pomata apposita.
Il tatuaggio non andrebbe esposto nemmeno al contatto con indumenti di lana o fatti con fibre sintetiche. Quando ci si fa la doccia, si dovrebbe evitare il getto continuo e diretto sulla zona della cute interessata e ci si dovrebbe assicurare di non lasciare residui di sapone o di shampoo. Ricordiamoci anche che il tempo di cicatrizzazione varia da individuo a individuo, quindi è normale che nel corso delle prime 24 ore esca ancora un po’ di sangue.
Aggiornamento a cura di: Redazione Tanta Salute

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