Articolo aggiornato il 10 Aprile 2009
L’influenza sta per andare in “letargo” con l’arrivo della primavera, ma i medici raccomandano cautela, i colpi di coda del virus influenzale che quest’anno, a dispetto delle aspettative, è stato meno aggressivo di quanto si pensasse, possono sempre avvenire. I soggetti vaccinati, difficilmente sono andati incontro all’epidemia ma se manifestazioni cliniche hanno avuto queste si sono risolte con sintomi più blandi e di minor durata; la constatazione di tutto ciò riapre il dibattito sempre aperto sulla necessità o meno di vaccinarsi contro il virus influenzale, indesiderato ospite di ogni inverno.
Perché di fatto il vaccino resta l’unico vero baluardo da contrapporre al temibile agente patogeno, stante il fatto che la vecchia credenza che ammalarsi di influenza poteva solo significare la perdita di qualche giorno di lavoro o di scuola, è destinata a cadere via, via che va facendosi strada la consapevolezza che l’influenza, se per un soggetto sano, di norma non rappresenta un pericolo, può invece rappresentare un temibile rischio persino per la vita per soggetti immunodepressi, anziani defedati, cardiopatici, soggetti diabetici scompensati, allergici, bambini in tenera età.
Del resto oggi i moderni vaccini antinfluenzali presentano pochi rischi in fatto di effetti collaterali, tant’è che la possibilità di anadare incontro ad una reazione allergica a seguito dell’inoculazione del vaccino è sempre più rara.
Chi invece il vaccino non l’ha fatto, oppure se nonostante tale presidio è andato ugualmente incontro all’influenza dovrà mettere in atto tutta una serie di precauzioni e delle terapie poco mirate, stante il fatto che contro il virus i rimedi non sono troppi, ma che fanno si che l’organismo si possa liberare quanto prima dall’attacco del virus.
Si comincia col riposo a letto, del resto la febbre che si associa all’influenza a volte è cosi alta che difficilmente il paziente può impegnarsi in attività che procurino sforzi. Ma tale precauzione andrà osservata anche dopo la scomparsa dei primi sintomi, poiché l’organismo ancora minato dall’attacco virale è esposto a ricadute a volte pure pericolose.
L’intervento dunque andrà orientato nel contrastare i sintomi dell’influenza con quei farmaci sintomatici che liberano il paziente dal dolore alle ossa, antipiretici, che tendono ad abbassare la febbre, reidratanti per restituire la quota di liquidi e Sali persi con l’elevata temperatura. Inutie quasi del tutto l’addizione di vitamine, l’organismo ha più necessità di riequilibrare la perdita di Sali piuttosto che di vitamine, così come utile è una dieta liquida e leggera.
Il dibattuto argomento circa l’utilizzo degli antibiotici ogni anno si ripresenta puntuale circa la necessità o meno di ricorrervi. L’unica precauzione in tal senso è dovuta al fatto che a somministrare gli antibiotici dovrà essere il medico, ma non si può dire che un soggetto che sia andato incontro a giorni di febbre a causa del virus influenzale, in assoluto, non abbia bisogno di antibiotici perché se è vero che l’influenza è provocata da un virus e gli antibiotici sono inefficaci per tale agente patogeno, vero è anche che l’organismo debilitato si espone all’attacco contestuale di batteri opportunisti che l’antibiotico può debellare.
Per quanto concerne invece gli eventuali antivirali, oggi ne esistono in commercio più di uno, ma vi si ricorre in particolari condizioni da sottoporre sempre ed esclusivamente al proprio medico.