Basta uno sguardo e ci si innamora perdutamente: il colpo di fulmine è un fenomeno che, in fondo, tutti sognano di provare almeno una volta nella vita. Ma esiste davvero? E, in caso di risposta positiva, vi è una spiegazione scientifica a suo supporto? Ebbene sì, diversi studi hanno dimostrato che il colpo di fulmine è una realtà e non solo un’illusione della mente.
Colpo di fulmine, che cos’è
Quando ci innamoriamo a prima vista, il resto del mondo sembra scomparire. Il colpo di fulmine ci acceca letteralmente, tutto quello che accade nella nostra vita sembra ruotare attorno alla persona che ci ha fatto perdere la testa. Le famose farfalle nello stomaco sono solo uno dei segnali di questo evento che, improvvisamente, ci lascia senza fiato: il cuore batte più forte e le mani sono colpite da un misterioso tremolio, mentre ciò che ci accade intorno sembra non avere più alcuna importanza.
Il colpo di fulmine è solamente un fenomeno psicologico, una fantasia partorita dalla nostra mente? O c’è forse qualcosa di vero? Da molti anni, la scienza cerca di studiare questo evento per carpirne tutti i segreti. E finalmente qualche dettaglio è emerso: ad esempio, i ricercatori dell’Università di Aberdeen sono riusciti a scoprire che per molte persone il colpo di fulmine è scatenato dai lineamenti del volto dell’agognato partner. I risultati dell’esperimento da essi condotto hanno evidenziato come tanti di noi siano attratti da lineamenti marcatamente femminili o maschili. Si tratta di una conseguenza del nostro bisogno di adattarci a livello evolutivo.
Colpo di fulmine, la spiegazione scientifica
Secondo recenti studi, inoltre, il colpo di fulmine ha delle vere e proprie basi fisiologiche. All’insorgere di questa improvvisa passione per una persona sconosciuta ci sono dei processi biochimici ben precisi. Un team di ricercatori dell’Università di Syracuse ha condotto uno studio intitolato The Neuroimaging of Love, per capire cosa scatti nel cervello di una persona soggetta a colpo di fulmine. I risultati confermano la presenza di questo fenomeno, la cui responsabilità è quindi a livello cerebrale.
La dottoressa Stefanie Ortigue, a capo della ricerca, ha scoperto che sono sufficienti meno di 20 centesimi di secondo per innamorarsi. In questo brevissimo lasso di tempo, il nostro cervello attiva i processi chimici necessari per il rilascio di ormoni quali ossitocina, adrenalina e dopamina. Queste sostanze sono responsabili dell’improvvisa sensazione di benessere ed eccitazione che proviamo davanti alla persona che ci piace (lo stesso accade durante il bacio). È dunque il cervello a far scattare l’amore, e solo in seguito arriva quel bellissimo tuffo al cuore che ci fa capire di essere innamorati.