Colichette del neonato: sotto accusa la salute psichica del padre

Secondo quanto riportato dai ricercatori del Nord Europa, i bambini manifestavano maggiormente le crisi addominali al variare dell’atteggiamento psicofisico dei loro genitori, stante il fatto che nelle forme depressive cui va incontro non solo la madre

Articolo aggiornato il 4 Agosto 2009

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Chi lo direbbe, eppure sembrerebbe un fatto acclarato, molte delle colichette cui vanno incontro i lattanti non sarebbero dovuti soltanto ad eventuali disturbi organici dei piccoli, quanto invece ad una risposta psicologica dei bambini nei confronti dei loro genitori, padri compresi che, se depressi, pare trasmettano inconsapevolmente il loro stato ansioso verso i figli, causando in loro, appunto, quelle tipiche colichette addominali del lattante.
A tale risultato sarebbero giunti ricercatori quali Mijke P. Van Den Berg dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam, che hanno condotto uno studio su donne incinte di venti settimane.
 
Secondo quanto riportato dai ricercatori del Nord Europa, i bambini manifestavano maggiormente le crisi addominali al variare dell’atteggiamento psicofisico dei loro genitori, stante il fatto che nelle forme depressive cui va incontro non solo la madre, anche nei piccoli si manifestavano gli stessi effetti negativi a carico dell’apparato gastrointestinale.
 
Nei numeri si osserva che: il 4.1% dei padri depressi avevano figli che piangevano a causa delle colichette almeno tre ore al giorno per almeno 3 giorni alla settimana contro il 2.2% dei padri non depressi; i valori corrispondenti alle madri depresse erano rispettivamente di 4.8% contro 2.2%. Lo studio olandese si carica di importante significato diagnostico perché per la prima volta viene messa in relazione anche la salute psichica del padre nei confronti dei figli, mentre prima si credeva che tale riflesso negativo potesse apportarlo soltanto la madre.