Clownterapia: bambini e società moderna

PARADA Italia offre un esempio di come la clownterapia può essere applicata alla società nelle situazioni di bisogno, fuori dalle corsie degli ospedali, dove i bambini hanno bisogno di aiuto per crescere con un approccio progettuale alla loro esistenza

Articolo aggiornato il 12 Ottobre 2009

Potere e Responsabilità sono la base su cui la società investe il proprio danaro e le proprie risorse per affrontare i bisogni sociali emergenti.” In questo senso è intervenuta Violetta Plotegher, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trento, in seno al seminario per pedagogisti tenutosi in Piazza Dante a Trento in questi giorni, nel corso dell’iniziativa “Un naso rosso contro l’indifferenza“. “Le politiche sociali non sono solo le politiche dell’assistenza, che serve per coprire i bisogni primari delle persone, si tratta invece di pensare sociale, costruendo le fondamenta della società.”
La Clownterapia è un termine che sempre più viene usato sia in corsia che nella vita sociale, serve per descrivere quelle situazioni in cui l’approccio terapeutico sui bambini avviene attraverso figure formative e terapeutiche quali quelle dei clown. La tecnica verte sul sorriso, un sorriso che cambia il volto e l’umore e che insegna a giocare con la propria patologia e sofferenza aiutando il bambino a superare il trauma della malattia, specie quando essa è grave o profondamente debilitante. 
 
Avviene così che nelle corsie degli ospedali, dove ci sono infanti degenti con malattie gravi o in strada, dove ci sono adolescenti e bambini che soffrono di situazioni di disagio vengano applicate delle tecniche di socializzazione che derivano dall’arte circense e dalla clownistica. 
 
E’ un esempio di formazione sociale quello offerto da PARADA Italia, in tournee a Trento dal 5 all’11 ottobre, che presenta tecniche di animazione e di socializzazione volte a fare in modo che i bambini possano ritornare a sorridere e a progettare una esistenza, anche laddove i problemi sociali hanno posto ostacoli insormontabili all’approccio situazionale. 
 
I bambini che sono coinvolti dal progetto di PARADA Italia sono stati istruiti e formati in tecniche circensi da Miloud, un clown che ha fatto della sua arte un lavoro per affrontare la progettualità della vita dei bambini della città di Bucarest che avrebbero dovuto scegliere tra la vita randagia, l’assistenza presso strutture per orfani e poveri e la vita con PARADA. 
 
Un lavoro profondo quello che PARADA porta con sè per ogni bambino in difficoltà che riesce ad aiutare. “Viviamo in un contesto sociale in cui famiglia, stato, società civile, rivestono un ruolo fondamentale per la crescita di una persona, PARADA affronta le situazioni in cui questo contesto sociale viene meno.”  
 
La lettura critica del film di PARADA, esempio cinematografico corollario del lavoro pedagogico della associazione e della fondazione omonime, descrittivo della situazione dei bambini orfani di Bucarest è stata curata da Paola Dusi, dell’Università di Verona, nel suo intervento a tema “Uno sguardo pedagogico sul mondo sommerso”. 
 
La clownterapia ha origini lontane, si deve al dottor Hunter Patch Adams la invenzione di questo genere di terapia, che consiste nella tecnica della cura attraverso il buon umore. Ma PARADA fa di più: cura i suoi bambini aiutandoli non solo a leggere in chiave serena la situazione di partenza della loro vita, ma anche offrendo loro uno strumento, quello dell’interfacciarsi attraverso lo spettacolo, che consentirà loro di costruire piano piano una esistenza reale, del tutto diversa da quante sono le aspettative di un bambino che rimane solo fin da piccolo. 
 
I bambini di PARADA attraversano un percorso catartico che li trasforma, partendo da deboli, vittima della situazione sociale, arrivando a vincitori protagonisti del loro spettacolo, che significa poi protagonisti della propria esistenza, trasmigrando i valori che imparano nella nuova famiglia dei gruppi PARADA in valori che portano con sé nella vita reale, diventando così pronti per avere a loro volta una famiglia propria, carica di quell’amore e di quegli insegnamenti che la strada non avrebbe mai potuto regalargli. 
 
Attraverso lo spettacolo che i bambini di PARADA, bravissimi e interpreti fenomenali, mettono in scena, essi ottengono un ruolo, una personalità, trasmettono dei valori. Nello spettacolo di PARADA attore e spettatore creano un fenomeno sociale di coesione e di scambio reciproco.  
 
“I ragazzi di PARADA attraverso lo spettacolo crescono e portano con sè il valore personale del “riconoscimento” – come ha spiegato la educatrice e pedagogista di PARADA Italia Silvia Baraldi – che li rende a ogni tournee profondamente diversi, maturati in una dimensione altra, che li aiuterà via via a costruire la loro progettualità.” 
 
“Quella di PARADA Italia a Trento – ha commentato l’Assessore alle Politiche Sociali Violetta Plotegher – è stata una esperienza importantissima per la città. Nata dalla volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto insieme a TrentinoSolidale onlus. L’iniziativa è riuscita a portare nella città, in Piazza Dante, tantissime persone per una esperienza incredibile.”  
 
“Lo spettacolo ha dimostrato il senso del rispetto. Ciascuno di noi ha bisogno di essere riconosciuto con rispetto. Nella strada i bambini imparano a cavarsela da soli, ma nella vita non esiste l’autosufficienza, la capacità di cavarsela da soli.” Ha concluso con lungimiranza e progettualità l’Assessore Plotegher. 
 

Ti potrebbe interessare