Clamidia: sintomi, cura, trasmissione e terapia

La clamidia è un'infezione causata da un batterio che si contrae attraverso il contatto delle mucose. E' una malattia asintomatica, e se non diagnosticata in tempo può provocare dei danni al soggetto. Ma come si trasmette, quali sono i sintomi e quali sono la cura e la terapia per debellarla? Scopriamolo insieme nell'articolo seguente.

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Articolo aggiornato il 31 Marzo 2020

Clamidia: quali sono i sintomi, quali la cura, la trasmissione e la terapia per guarire? La clamidia è una malattia venerea dovuta ad un batterio, il Chlamydia trachomatis, che si trasmette attraverso i rapporti sessuali. Nel mondo si contano ogni anno oltre 90 milioni di nuovi casi, mentre in Italia l’infezione colpisce da 2 a 10 persone sessualmente attive su 100. Nelle donne la clamidia può provocare danni permanenti all’apparato riproduttivo, mentre nell’uomo le conseguenze sono più lievi. Nell’articolo che segue, analizziamo nel dettaglio ogni aspetto che riguarda la clamidia.

Cos’è?

La clamidia è una malattia sessualmente trasmissibile (MST), che colpisce sia le donne che gli uomini, anche se nelle donne si manifesta in modo piuttosto grave, con la possibilità di causare dei danni permanenti al sistema riproduttivo e alla fertilità; la clamidia può aumentare il rischio di una gravidanza extrauterina.
La clamidia è una malattia asintomatica, cioè priva di sintomi, con la conseguenza di non essere diagnosticata in tempo e causare dei danni potenzialmente irreparabili.
Le donne possono essere contagiate attraverso la cervice, il retto e la gola, mentre negli uomini l’infezione passa attraverso l’uretra, la gola e il retto. L’infezione da clamidia si può debellare attraverso una terapia antibiotica, ma non ne garantisce l’immunità.

I sintomi

La clamidia è definita come un’infezione silenziosa, perché nella maggior parte dei casi non si manifestano sintomi e non si identificano anomalie nemmeno durante una visita: solo il 10% dei soggetti che hanno contratto l’infezione sviluppa dei sintomi.
Nelle donne, la clamidia si manifesta con questi sintomi:

Mentre nell’uomo i sintomi della clamidia potrebbero essere:

I sintomi che si manifestano dipendono dalla zona in cui è stato contratto il batterio. Il periodo di incubazione della clamidia non è ancora noto, i sintomi potrebbero comparire anche diverse settimane dopo la trasmissione, ovviamente nei soggetti in cui si manifestano. Nel caso in cui si sospetti un contagio del batterio, la cosa migliore da fare è recarsi immediatamente dal proprio medico, che prescriverà gli esami da fare in modo tempestivo.

Cause e trasmissione

La clamidia è una delle malattie veneree più comuni e viene trasmessa attraverso il rapporto sessuale, quando i genitali maschili e femminili, la bocca o l’ano vengono a contatto con un soggetto infetto; la clamidia si trasmette attraverso i rapporti vaginali, anali e orali.
La clamidia è un’infezione locale, ed è circoscritta nella zona in cui avviene il contagio e solo il contatto con quella determinata zona provoca la trasmissione della malattia.
Nelle donne, essendo la mucosa vaginale e anale separata solo dal perineo, è probabile che possa avvenire un contagio della mucosa vicina. La clamidia si trasmette attraverso il contatto tra le mucose, non è necessario che avvenga l’eiaculazione per contagiare l’altro soggetto.
In alcuni casi, se si contrae la clamidia in gravidanza, l’infezione può essere trasmessa dalla mamma al neonato nel momento del parto, sotto forma di un’infezione agli occhi come la congiuntivite o polmonare, come la polmonite.

Cura e terapia

Quando a un soggetto viene diagnosticata la clamidia, è bene che ogni partner sessuale di quella persona venga informato e successivamente sottoposto ad una cura antibiotica, fino a 60 giorni prima dell’ultimo rapporto anche se non presenta alcun sintomo, in modo da non far sviluppare alcuna complicazione o provocare un contagio della malattia a terze persone.
La terapia contro la clamidia consiste in un ciclo di antibiotici di circa 20 giorni, nei quali si raccomanda la totale astensione sessuale per tutto il periodo per evitare che l’infezione si diffonda; in alcuni casi il medico preferisce attendere un riscontro negativo dagli esami di laboratorio.
Il ciclo di antibiotici sarà utile per debellare l’infezione da clamidia, ma non sarà in grado di riparare gli eventuali danni e conseguenze causati dalla stessa (come danni all’apparato genitale o infertilità); inoltre il farmaco non rende immuni dalle possibili contrazioni future.

Prevenzione

Essendo la clamidia una malattia sessualmente trasmissibile , l’unico modo per prevenirla è la totale astinenza sessuale; il contatto con uno o più partner che ha a sua volta una vita sessuale promiscua, aumenta il rischio di contrarre la clamidia ed altre MST.

Se utilizzato in maniera corretta e regolare ad ogni rapporto sessuale, orale o anale, il preservativo può diminuire il rischio di contrarre l’infezione da clamidia.

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