Cistoscopia: preparazione e come si esegue

La cistoscopia non comporta una preparazione complicata

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Articolo aggiornato il 3 Luglio 2015

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Cistoscopia: qual è la preparazione e come si esegue? Si tratta di un esame che ha come scopo quello di esplorare le pareti interne dell’uretra e della vescica. Attraverso questa procedura si possono prelevare anche campioni di tessuto, per poter giungere ad eventuale diagnosi. E’ un esame indicato in presenza di sangue nelle urine, in caso di minzione difficoltosa e dolorosa e quando si verificano problemi del tratto urinario, come infezioni ricorrenti, calcoli renali o tumori. Non è richiesta una preparazione molto particolare, a parte la somministrazione di antibiotici a scopo preventivo. L’esame viene effettuato attraverso l’introduzione di un cistoscopio nella vescica per mezzo dell’uretra.

La preparazione

La preparazione alla cistoscopia non richiede particolari interventi. In via del tutto preventiva, la consueta profilassi prevede la somministrazione di antiobitici, in modo da diminuire il rischio di incorrere in infezioni urinarie. Chi è particolarmente ansioso può assumere un sedativo, per affrontare meglio l’esame. I medici raccomandano di sospendere temporaneamente l’uso di anticoagulanti e aggreganti piastrinici. Se è necessario ricorrere all’anestesia generale o spinale, il paziente non deve né mangiare né bere per un periodo di tempo che va dalle 4 alle 8 ore dall’inizio del test.

Come si esegue

Generalmente non è richiesto l’impiego dell’anestesia, tuttavia, se durante l’esame il paziente dovesse avvertire particolare fastidio, il medico può decidere di sospendere la procedura e di riprenderla con l’utilizzo dell’anestesia, che può essere generale o spinale. Durante l’esame si utilizza un cistoscopio, uno strumento sottile e flessibile, che viene inserito delicatamente nella vescica attraverso l’uretra.
In presenza di restringimenti dell’uretra, sono disponibili anche cistoscopi particolarmente sottili. Proprio questi ultimi vengono realizzati quando in genere la procedura ha un obiettivo diagnostico. All’apice del cistoscopio può essere fissata una piccola telecamera, per mezzo delle quale trasmettere sul monitor le immagini delle vie urinarie.
Per migliorare la visione della vescica, l’urologo introduce un liquido nell’organo, che serve a distendere le pareti. Se è necessario, possono essere introdotti, attraverso il cistoscopio, degli strumenti chirurgici, che servono, ad esempio, alla rimozione dei calcoli renali o ad effettuare biopsie della vescica. Di solito la procedura standard dura pochi minuti, con un tempo variabile in base all’esecuzione di altri interventi collegati all’esame.

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