E’ un organo dalle dimensioni ridotte, che si trova sotto il fegato, nella parte alta e a destra dell’addome, è la cistifellea o colecisti. Una delle evenienze più spiacevoli e dolorose che possono avere come protagonista proprio questo organo dalla singolare e caratteristica forma a pera, sono i calcoli. Un disturbo dai sintomi precisi e “pungenti”, che merita la giusta dose di attenzione nella dieta e nelle abitudini quotidiane.
La cistifellea e i calcoli
Spesso poco conosciuta o sottovalutata, la cistifellea ha un compito preciso nell’organismo, quello di accumulare la bile, la sostanza, prodotta dalle cellule epatiche, “sfruttata” durante il processo digestivo.
Si meritano il primo posto tra i disturbi che possono colpire questo organo dalla tipica forma a pera. Sono i calcoli. Complice, soprattutto, un livello eccessivo di colesterolo, la comparsa dei calcoli è caratterizzata dalla presenza, nella colecisti, di formazioni dure, dalla consistenza simile a quella dei sassi, di grandezza variabile.
I sintomi
I calcoli, quando “scelgono” la colecisti come “habitat” rischiano di comportare qualche disagio. In particolare, se i calcoli ostruiscono i dotti biliari, i canali attraverso i quali passa la bile, si possono manifestare una serie di sintomi spiacevoli.
I sintomi si fanno sentire, solitamente, dopo aver consumato un pasto, con un attacco di dolore intenso e continuo in corrispondenza della cistifellea, nella parte alta dell’addome o della schiena, tra le scapole.
Esistono, però anche calcoli meno “evidenti”, che non danno origine a sintomi, più o meno dolorosi, e possono essere considerati silenti.
La dieta
Scegliere un regime alimentare ad hoc, in caso di calcoli alla cistifellea causati dall’accumulo eccessivo di colesterolo, è d’obbligo, soprattutto per evitare di peggiorare ulteriormente la situazione.
In presenza di calcolosi biliare, meglio seguire una dieta sana, in grado di garantire il mantenimento del peso forma, ricca di fibre, povera di zuccheri raffinati e di grassi animali. Via libera ai cereali integrali, al riso, allo yogurt, ai formaggi magri e alla carne magra, alla frutta fresca e alla verdura. Meglio eliminare o, almeno limitare parecchio, invece, il latte, i formaggi stagionati, i condimenti grassi e le salse, i salumi e gli insaccati, gli alcolici e il caffè.
La cura
Se i calcoli non provocano sintomi dolorosi troppo difficili da sopportare, si può optare per una terapia non invasiva e non chirurgica, basata sulla somministrazione di farmaci contenenti acidi biliari, in grado di favorire lo scioglimento e, di conseguenza, l’eliminazione, dei calcoli.
Se, al contrario, per colpa dell’intensità del dolore o della frequenza degli attacchi, i calcoli diventano un problema impossibile da ignorare, la scelta migliore è l’intervento chirurgico, in laparoscopia, per asportare la colecisti, la colicistectomia. Infatti, l’asportazione dei soli calcoli non è da considerare un intervento efficace, per la consistente probabilità che si riformino.
La colicistectomia, cioè l’asportazione della cistifellea non comporta, però, alcun tipo di problema. Nonostante l’operazione, l’attività digestiva sembra non risentirne. Quindi, niente paura.