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Articolo aggiornato il 21 Novembre 2012
Le cisti ovariche sono costituite da piccole sacche piene di liquido all’interno o sulla superficie delle ovaie. Queste formazioni interessano molte donne, ma in genere non si manifestano particolari problemi e le cisti tendono a scomparire nel corso dei mesi, senza la necessità di ricorre ad una cura. Se si rompono, possono determinare dei rischi per la salute, arrivando alla manifestazione di sintomi non trascurabili. E’ il caso delle cisti endometriosiche e del carcinoma ovarico. Tra le varie formazioni va incluso l’ovaio policistico: diversi follicoli di varie dimensioni determinati dal processo ovulatorio e dalle alterazioni ormonali. Si possono avere anche cisti ovariche in gravidanza.
Sintomi
I sintomi delle cisti ovariche non sono sempre presenti e, a volte, possono essere del tutto simili a quelli di altre patologie, come l’endometriosi, l’appendicite e la diverticolite. Fra le manifestazioni sintomatiche dobbiamo ricordare le irregolarità mestruali, come l’amenorrea, il dolore pelvico, che si può estendere al fondo schiena e alle cosce o si può manifestare durante i rapporti.
Una sensazione dolorosa, insieme ad una pressione sull’addome, può essere avvertita anche quando si va di corpo. Ci si sente come se si avesse la “pancia piena”, si prova nausea e si può incorrere anche nel vomito.
In presenza di una cisti ovarica si avverte una pressione sul retto o sulla vescica, che non si riesce a svuotare completamente, se non con molta difficoltà. C’è un legame anche con i brufoli, che possono essere la conseguenza di una policistosi ovarica.
Cause
Per comprendere bene le cause delle cisti ovariche, dobbiamo conoscere nei dettagli ciò che avviene nelle ovaie. Ogni mese si sviluppano delle strutture cistiformi, dei follicoli, che hanno la funzione di produrre estrogeno e progesterone, rilasciando l’ovulo nel momento dell’ovulazione. Può capitare che il follicolo continui a crescere, formando una cisti funzionale, che può essere follicolare o luteale.
Se le cisti sono di dimensioni grandi possono causare dei problemi. Le cisti liquide di solito sono benigne. Le masse che si sviluppano dopo la menopausa potrebbero avere un carattere tumorale, ecco perché non bisogna trascurare di tanto in tanto le visite dal ginecologo.
Rimedi
La cura per le cisti ovariche dipende dalla situazione, dai sintomi, dal tipo, dalle dimensioni della formazione e dall’età della paziente. Se si è in età fertile e non si avvertono sintomi particolari, ci si sottopone ad un’ecografia e si aspetta, monitorando il tutto. Lo stesso discorso vale se si è in menopausa e la cisti è più piccola di 2 centimetri.
Un aiuto può venire dalla pillola contraccettiva, che riduce il rischio che si sviluppino altre cisti nei cicli successivi.
Quando siamo in presenza di una cisti di grandi dimensioni e che tende a persistere, si deve ricorrere ad un intervento chirurgico. In genere si esegue una laparoscopia. Di solito (a meno che non ci si trovi di fronte a casi gravi) si asporta solo la cisti, senza eliminare l’ovaio, in modo da lasciare inalterata la fertilità.
Cisti ovariche da endometriosi
Le cisti ovariche, causate dall’endometriosi, potrebbero avere “vita breve”, grazie alle nuove scoperte di un team di ricercatori tutto italiano. Gli esperti dell’Università Cattolica-Policlinico A.Gemelli di Roma sono riusciti a delineare un preciso “identikit” delle cisti dell’ovaio da endometriosi, che potrebbe renderne sicura ed efficace l’asportazione.
Grazie al preciso “identikit” delle cisti che si formano all’interno dell’ovaio, complice la presenza di endometriosi, potrebbe essere davvero possibile l’asportazione di queste formazioni in modo sicuro ed efficace. Avere un profilo definito delle cisti significa poterle asportare senza mettere a rischio la salute, ma, soprattutto, la fertilità delle pazienti interessate.
L’endometriosi, una malattia caratterizzata dalla fuoriuscita dalla cavità uterina del suo rivestimento interno (endometrio) e il suo sviluppo in altri organi addominali, che può avere radici genetiche, colpisce una fetta importante di donne giovani, in età fertile. E’ una patologia dai risvolti difficili da sopportare, dai sintomi e dagli effetti con cui, spesso, è difficile convivere, che, nella maggior parte dei casi presenta anche un interessamento ovarico (endometrioma).
Decidere se intervenire, asportando la cisti ovarica “endometriosica”, o attendere, per evitare rischi a carico della capacità riproduttiva della donna interessata, tentando un trattamento farmacologico, raramente risolutivo potrebbe essere più facile e sicuro, grazie ai risultati del team di studiosi italiani.
Infatti, grazie allo studio dei ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma, le caratteristiche delle cisti ovariche da endometriosi cominciano a delinearsi, a prendere una forma precisa. Sarà possibile stabilire quali cisti sono asportabili senza rischi o controindicazioni.
“E’ emerso che soprattutto nelle donne giovani (under-32 anni) rimuovere le cisti endometriosiche di piccole dimensioni può causare un danno molto più importante, arrecando un rischio alla fertilità della paziente che non rimuovere, invece, le cisti di più grandi dimensioni” ha spiegato uno degli autori dello studio.