Le tipologie
Le tipologie di cifosi comprendono quelle posturali, quelle congenite, le idiopatiche e quelle da osteocondrosi, che più esattamente porta il nome di morbo di Scheuermann. Volendo operare una classificazione più chiara, è possibile fare una distinzione fra cifosi mobili e quelle rigide o parzialmente fissate. Il primo caso può essere definito anche come atteggiamento ipercitrofico, quando, compiendo uno sforzo volontario di raddrizzamento, questo può essere realizzato in maniera piuttosto facile. Si tratta di un atteggiamento posturale, che non comprende una deformazione ossea vera e propria. Nel secondo caso non c’è la possibilità di un facile raddrizzamento o di una correzione e, quindi, ci si deve rivolgere ad un trattamento ortopedico o, nei casi più gravi, chirurgico.
Gli esercizi
Gli esercizi per la cifosi non devono escludere il tentativo di puntare su una postura corretta, che deve essere impartita fin da bambini, per esempio quando si sta a tavola, quando si fanno i compiti o quando ci si siede a guardare la televisione. Se si vuole procedere a mettere in atto rimedi correttivi, ci si deve avvalere della consulenza di uno specialista, che può consigliare anche delle attività sportive adatte, come, ad esempio, il nuoto.
Decisamente ottimale è la ginnastica posturale, ma ci sono più specificamente degli esercizi correttivi che si possono praticare: lo stretching per la schiena, le estensioni del tratto dorsale, le elevazioni delle spalle. Inoltre molto utili sono tutti quegli esercizi che mirano a rinforzare la muscolatura dorsale e addominale.
L’operazione
L’operazione per la cifosi viene consigliata soprattutto quando gli altri tipi di cura non riescono a risolvere il problema oppure quando la cifosi è congenita. L’intervento chirurgico comporta la realizzazione di un accordo che stabilizza la colonna vertebrale, correggendo la deformità. In genere viene utilizzato un pezzo dell’osso pelvico, per collegare insieme due vertebre. Bisogna, comunque, fare attenzione a certe complicazioni, che possono subentrare in seguito all’operazione. Fra queste complicazioni, possiamo ricordare le infezioni, i danni ai nervi e l’artrite.