Cicatrice ipertrofica: cos’è? Quali la cura e i rimedi? Si tratta di una cicatrice in rilievo, che può rimanere anche come uno degli inconvenienti della chirurgia. E’ dovuta all’eccessiva produzione di collagene ed insorge soprattutto nelle prime settimane dopo la guarigione di una ferita. Sarebbe importante la prevenzione, per evitare che le cicatrici diventino ipertrofiche. Tuttavia, se il problema si presenta, si può cercare di rimediare. Scopriamo insieme come.
La cura
La cura per la cicatrice ipertrofica, che si manifesta come un’alterazione rossa, dura e gonfia, associata a prurito, si basa sulla valutazione del medico, il quale considera se la cicatrice è ancora in fase attiva oppure se ha raggiunto una sua completa stabilizzazione. Proprio a seconda di questa valutazione, si può procedere al trattamento più adeguato. Può capitare, infatti, che si abbia a che fare con un cheloide, una forma estrema della cicatrice ipertrofica, che interessa anche i tessuti vicini. In questo caso il problema è difficilmente reversibile.
Nei casi meno gravi si può fare ricorso all’applicazione topica di gel, crema o cerotti. I più utilizzati sono i gel a base di silicone o prodotti formati da quercetina e vitamina E. Queste soluzioni riescono a riequilibrare l’idratazione. Inoltre si dimostrano dei rimedi non invasivi. Ecco perché spesso sono molto utilizzati. La quercetina è in grado di rendere più veloce la guarigione delle ferite, mentre la vitamina E, avendo proprietà antiossidanti, migliora l’esito del processo di guarigione.
I rimedi
Fra i rimedi per la cicatrice ipertrofica troviamo il cortisone. Esso riesce a limitare la formazione della fibrosi, un processo incontrollato di fibre di collagene, che sta alla base della cicatrizzazione ipertrofica. Il medico potrebbe prescrivere proprio dei farmaci a base di cortisone, che possono essere assunti anche attraverso iniezione. Esistono poi dei trattamenti esterni. A tal proposito possiamo ricordare la crioterapia (cura con l’uso del ghiaccio), che porta alla distruzione del tessuto cicatriziale, la radioterapia, che è riservata alle cicatrici più profonde e resistenti ad altri trattamenti e che comunque non è molto utilizzata, perché potrebbe avere anche dei rischi cancerogeni.
C’è poi la chirurgia, che si basa su operazioni migliorative attraverso l’escissione completa. Tuttavia è da ricordare che la revisione chirurgica, comportando un rischio di recidiva, dovrebbe essere messa in atto soltanto dopo che la cicatrice si sia completamente stabilizzata. La ricerca scientifica sta compiendo dei passi avanti, verso ulteriori forme di terapia. Ad esempio contro le ferite è stata scoperta una nuova molecola anti-cicatrice, che potrebbe rappresentare un aiuto.