Molto probabilmente anche tu mangi cibo integrale: ottimo, ma occhio alle truffe! Non tutti questi prodotti sono davvero ciò che sembrano.
Negli ultimi anni si è parlato spesso dei potenziali danni provocati dai prodotti alimentari a base di farine raffinate, più ricchi di carboidrati e meno di fibre, grassi e proteine. Il loro consumo eccessivo causa ad esempio un aumento di circa il 30-40% dell’indice glicemico rispetto ai cibi integrali. Ritenuti in passato alimenti destinati ai poveri, questi ultimi hanno preso sempre più piede grazie ai benefici che sono in grado di apportare all’organismo.
Occorre però prestare attenzione quando li si acquista perché, anche in questo caso, le cose potrebbero essere in realtà molto diverse da come sembrano. Non tutti i prodotti integrali che troviamo in commercio sono integrali come dovrebbero essere ed esiste un metodo per scoprirlo.
Cibo integrale, l’inganno di cui quasi nessuno si accorge: come evitare di farsi fregare
La pubblicità talvolta può fornire, quasi sempre consapevolmente, informazioni scorrette e quello dei prodotti integrali è proprio uno di quei casi. Quando prendiamo del pane, dei biscotti o altro dagli scaffali di un supermercato, dovremmo fare la massima attenzione a ciò che c’è scritto sull’etichetta.

Proprio qui, infatti, si nascondono dettagli che rivelano la vera qualità del cibo che stiamo acquistando. Facciamo un esempio: su alcune confezioni di uova troviamo la scritta “galline allevate a terra” ed erroneamente siamo portati a ritenere che questa sia indice di buona qualità, mentre in realtà la dicitura corretta dovrebbe essere “allevate all’aperto” oppure “biologiche”. Anche per i prodotti integrali possono esserci degli equivoci causati da una scorretta presentazione sull’etichetta. Il risultato sarà ritrovarsi a consumare alimenti che non sono affatto a base della farina che cerchiamo.
A ben guardare, alcuni alimenti sono preparati con farine raffinate (0’ e 00’) e non integrali con solamente l’aggiunta di crusca o di altre fibre vegetali. Avete mai fatto caso ad esempio a diciture come “multicereale” oppure “macinato a pietra”? Bene, ci riferiamo proprio a dettagli del genere: essi non sono sinonimo di integrale, contrariamente a quanto si crede comunemente.
L’EUFIC (Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione) chiarisce che affinché un prodotto sia considerato davvero integrale, sull’etichetta i cereali integrali devono comparire come primi o secondi nell’elenco degli ingredienti, subito dopo l’acqua. Neanche il colore scuro dovrebbe trarre in inganno, perché anche questo potrebbe essere il risultato di contraffazione. Occhio quindi a non lasciarsi abbindolare!