I NAS negli scorsi due giorni hanno chiuso ben 10 parchi acquatici in Italia, d’intesa con il ministero della Salute.
Le strutture controllate sono state 288 strutture. Fra queste, 83 sono risultate irregolari e sono state elevate sanzioni amministrative, dieci invece sono stati chiusi perché pericolosi per la salute degli ospiti, in quanto contenenti batteri fecali.
Questo tipo di batteri possono portare spiacevoli conseguenze di salute, come la cistite emorragica.
Scendiamo nei dettagli.
Quali sono i sintomi di infezione da batteri fecali?
La presenza di batteri fecali è stata la stessa causa di chiusura di alcune spiagge dell’Emilia Romagna il mese scorso.
Questo germe intestinale, chiamato batterio feccale o Escherichia Coli, diffuso in tutto il mondo, può causare, tra le altre cose diarrea, e intossicazione del sangue.
Questi batteri nell’uomo causano normalmente crampi e diarrea, ma possono comportare anche febbre e vomito; di solito la guarigione arriva entro 10 giorni.
Ci si può infettare mangiando cibi crudi contaminati, ma anche attraverso un bagno in acqua contaminata. Un altro sintomo importante derivante dai batteri fecali è la cistite emorragica.
I batteri fecali possono causare cistite emorragica
La cistite emorragica è un’infiammazione della vescica urinaria talmente forte da produrre sanguinamento.
Questo disturbo è provocato quasi sempre da un’infezione batterica. Tra i batteri responsabili ci sono, appunti, i batteri fecali (Escherichia Coli), ma anche altri: Proteus, Klebsiella, Enterobacter, Pseudomonas e Serratia.
L’infezione da batteri fecali può portare, raramente, a qualche complicazione. Per esempio l’insorgere della sindrome emolitico uremica la quale si manifesta in una diminuzione della diuresi, stanchezza e colorito pallido.
È importante riconoscere prontamente questi sintomi, perché solo così ci potrà essere un ricovero in ospedale e sarà possibile salvare i reni.
La sindrome emolitico uremica può avere, purtroppo, anche conseguenze letali.