Secondo i tabloid americani, l’ultima mania estrema in fatto di chirurgia estetica sembra essere quella di voler assomigliare a tutti i costi, in tutti i sensi, a Melania Trump. La bellissima moglie del presidente americano, infatti, incarnerebbe l’ideale estetico di molte donne, al punto da indurre il dottor Franklin Rose, solerte chirurgo texano, a ideare il “Melania Makeover”, un pacchetto di interventi di chirurgia e medicina estetica finalizzati a modellare volti e corpi a immagine e somiglianza della firts lady americana.
Il protocollo del dottor Rose prevede rimodellamento seno, liposuzione, rinoplastica, lifting agli occhi e ai glutei e, udite udite, pare che l’idea abbia avuto successo: ci sarebbe addirittura chi è arrivata a sottoporre il proprio corpo a ben otto interventi, per una spesa totale di oltre 50 mila euro, pur di assomigliare alla Flotus.
Un fenomeno che fa riflettere e in qualche modo spaventa: se da una parte l’uomo ha sempre avuto dei modelli estetici cui ispirarsi e aspirare, dall’altra ognuno dovrebbe voler migliorare se stesso, non assomigliare a un’altra persona.
“Il fenomeno non è pericoloso in sé, da sempre le donne aspirano a modelli estetici vincenti: Jackie Kennedy, la Principessa di Monaco, Marilyn Monroe o le più recenti Angelina Jolie e la modella italiana Carla Bruni”, spiega il dottor Sergio Noviello, chirurgo estetico e direttore sanitario di Milano Estetica, che con i desideri di cambiamento delle donne ha a che fare tutti i giorni, “ma la morbosa ricerca di somiglianza talvolta crea false aspettative che possono portare a risultati chirurgici devastanti, innaturali, poco armoniosi e, alla fin fine, a una perdita di personalità.
Il chirurgo estetico dovrebbe saper ascoltare le richieste del paziente, capire se alla base di queste c’è un legittimo desiderio di miglioramento o se nascondono un disagio profondo che andrebbe indagato e approfondito con l’aiuto di uno specialista e calibrare l’intervento sulle caratteristiche uniche del paziente, andando a intervenire dove c’è un reale inestetismo ma senza snaturare il voto o il corpo di ciascuna persona”.
Il “Melania Makeover” sembra andare la di là della semplice ammirazione e del desiderio di ispirarsi a uno stile: per quale ragione una donna arriva a sottoporsi a interventi dolorosi e costosi per assomigliare nei tratti somatici a un’altra persona e cosa ha portato la first lady a divenire addirittura un “protocollo di chirurgia estetica”, al di là della indiscussa bellezza che però è evidente, da sola non basta?
“Le motivazioni per le quali una donna o un personaggio pubblico diventano modelli a cui ispirarsi sono molteplici”, continua il dottor Noviello, “la bellezza, in effetti, non è sufficiente: in primo luogo l’essere famoso e quindi riconosciuto in molti ambiti innesca sentimenti di ispirazione. Nel caso specifico la contemporanea miscela esplosiva di bellezza, seduzione e potere della first lady non può che creare desiderio di emulazione.
Infine, spesso i volti percepiti come più attraenti sono quelli meno regolari, e il caso di Melania lo dimostra: le proporzioni del suo volto non rispondono idealmente ai canoni della bellezza ma nel loro insieme si esaltano vicendevolmente. Pensiamo alla attrice americana Julia Roberts, alla modella tedesca Claudia Schiffer, o alla modella americana Kate Moss, tutte donne bellissime e affascinanti ma con caratteristiche che analizzate singolarmente potrebbero non essere ideali”.