Cervello: l'empatia è influenzata dal pregiudizio

La nostra empatia verso il dolore degli altri viene influenzata dai pregiudizi anche inconsapevoli che ci portano ad una immedesimazione maggiore con chi riconosciamo più simile

empatia pregiudizioL’empatia che proviamo nei confronti degli altri è estremamente condizionata dal nostro grado di pregiudizio. In particolare i pregiudizi sembrano giocare un ruolo molto importante nell’influenzare il nostro coinvolgimento nei confronti del dolore che gli altri possono provare. E non si tratta solo di dolore emotivo, ma anche fisico.

È questa la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma, che hanno effettuato uno studio specifico sull’argomento. Di solito tutti siamo in grado di provare empatia verso gli altri, in modo più o meno intenso. È questa una caratteristica fondamentale del comportamento umano, dettata soprattutto dall’azione dei neuroni specchio, quei neuroni che ci fanno partecipi delle azioni degli altri. 
 
Quando ci troviamo a guardare gli altri che provano dolore, i circuiti corticali e spinali che corrispondono all’area in questione diventano meno eccitabili. I ricercatori hanno misurato questa reazione in persone con differente colore della pelle e hanno potuto così constatare che la reazione al dolore di membri di un altro gruppo etnico era meno forte
 
Il discorso valeva anche per quegli individui che dichiaravano di essere privi di qualsiasi pregiudizio. In sostanza era come se i pregiudizi agissero in maniera inconsapevole, portando ad una maggiore immedesimazione con chi si riconosce più familiare. Il dolore di un estraneo può essere condiviso, se non applichiamo degli stereotipi negativi, in grado di influenzare la nostra empatia. 
 
La ricerca ha avuto il merito di mettere in evidenza che la mente umana è soggetta a processi molto più profondi di quanto pensiamo.