Articolo aggiornato il 18 Maggio 2011
Nel cervello l’arte provoca gli stessi effetti dell’amore. È ciò che hanno scoperto gli studiosi dell’University College di Londra, riscontrando che nell’ammirare un’opera d’arte si attivano a livello cerebrale le stesse aree implicate nell’innamoramento. In particolare sono coinvolte le regioni cerebrali che riguardano l’elaborazione del piacere.
Il neurobiologo Semir Zeki a tal proposito ha spiegato:
Sono stati fatti progressi molto significativi nella comprensione di ciò che accade nel cervello quando osserviamo un’opera d’arte. Abbiamo scoperto che, quando guardiamo cose che consideriamo belle, viene registrata una maggiore attività nei centri cerebrali deputati all’elaborazione del piacere.
La ricerca scientifica è riuscita a spiegare molto riguardo all’amore. In termini di psicologia si è visto che l’amore sviluppa il sesto senso e inoltre alcuni studi specifici hanno permesso di tracciare nel cervello il circuito dell’amore. Quando osserviamo un’opera d’arte nella corteccia orbito-frontale si registra un aumento di dopamina, che ci fa provare una sensazione di benessere. Inoltre si è visto che in alcune aree del cervello associate all’ambito amoroso si riscontra un incremento del flusso sanguigno.
In sostanza la chimica dell’amore perfetto. Attraverso l’arte vengono stimolati i principali centri mentali del benessere e tutto ciò comporta l’attribuzione all’arte di un ruolo non indifferente anche nell’alleviare la sofferenza di chi sta male.
Un binomio, quello fra arte e benessere mentale, che non va trascurato in termini di potenzialità, tutte da sperimentare e tutte da comprendere.