Articolo aggiornato il 30 Gennaio 2009
L’essere religiosi influisce sui comportamenti altruistici degli individui, rendendoli più propensi ad aiutare il prossimo, anche nel caso in cui riporterebbero degli svantaggi personali. Questa considerazione non è soltanto un’ipotesi sociologica, ma è stata dimostrata scientificamente. La religione ci aiuterebbe ad abbandonare i nostri intenti egoistici e ci farebbe diventare più generosi.
Ara Norenzayan e Azim Shariff, psicologi della University of British Columbia, hanno presentato su “Science” i dati relativi ad alcuni esperimenti da essi condotti, che confermerebbero l’idea della generosità condizionata dalla religiosità.
Nel corso degli esperimenti le persone particolarmente religiose, alle quali veniva richiamata alla mente l’idea di Dio, si sono rivelate più pronte a dire la verità e più restie a compiere scelte egoistiche. Interessante anche il fatto che nell’ambito degli esperimenti portati avanti dai due psicologi la religiosità si è dimostrata anche un elemento che ha accresciuto la fiducia reciproca nelle simulazioni di scambi economici.
Gli atteggiamenti generosi si manifesterebbero però in particolare nelle situazioni in cui chi le compie ne ricava un vantaggio anche in termini di miglioramento della propria reputazione. Secondo gli autori dello studio la religione e l’idea del divino è stata fondamentale nel corso della storia, perché ha agito come una sorta di elemento di sorveglianza contro gli atteggiamenti egoistici e quindi nocivi per incolumità e la coesione sociale.
La situazione sarebbe cambiata quando si sono affermate le complesse istituzioni civili che caratterizzano la nostra società. Le istituzioni infatti hanno sostituito il ruolo svolto dalla religione nel senso di uno stimolo alla generosità e al controllo sociale. Proprio per questo ormai le differenze di atteggiamento non sono legate al credo religioso e anche le società laiche si rivelano propense alla cooperazione e all’altruismo.
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