Cervello: cosa blocca la parola sulla lingua

Ma cosa sta dietro alla difficoltà del cervello nel tramutare la parola dalla punta della lingua al suo esatto significato? La scienza si è scatenata sull’argomento, giungendo a sostenere che dimenticare le parole sulla punta della lingua potrebbe essere correlato al fatto di usare o meno frequentemente certe parole

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Quante volte abbiamo avuto la parola giusta sulla punta della lingua e ci scervelliamo nel tentativo, spesso vano, di formulare l’esatto significato di ciò che pensiamo senza riuscirci nonostante ne conosciamo il significato. Il guaio è che spesso la parola giusta non arriva al momento giusto, magari giungerà più tardi e quando vi giunge è la volta che non ci serve più ma ci riempie di soddisfazione ugualmente.
Ma cosa sta dietro alla difficoltà del cervello nel tramutare la parola dalla punta della lingua al suo esatto significato? La scienza si è scatenata sull’argomento, giungendo a sostenere che dimenticare le parole sulla punta della lingua potrebbe essere correlato al fatto di usare o meno frequentemente certe parole.
 
Suggestivi gli esperimenti per giungere a tanto, mettendo a confronto soggetti bilingue e non udenti; “Abbiamo voluto vedere se c’erano fenomeni analoghi tra i due gruppi, ad esempio un ce l’ho sulla punta del dito, per chi usava i segni per comunicare” ha spiegato Karen Emmorey, direttrice del Laboratory for Language & Cognitive Neuroscience alla San Diego State University. Il risultato è stato quello di assistere allo stesso fenomeno anche nelle persone non udenti che utilizzano la gestualità per farsi capire, anche in questi soggetti si verificherebbe la stessa cosa.
 
Ma allora cosa blocca la fuoriuscita della parola giusta? Di fatto una parola simile nel significato e nella formulazione che blocca quella parola che stiamo cercando, lo stesso fatto che le persone bilingue hanno più di altri tale problema con bloccaggi di tipo fonologici avvalora tale tesi. Infatti il fatto stesso che anche nei non udenti si verifica lo stesso meccanismo ci fa bene intendere che la scarsa frequenza dell’uso della parola giusta rappresenti il grosso limite per il cervello nell’andare a ricercare la giusta parola, dunque, se si usa meno una parola il cervello avrà più difficoltà ad andarla a ripescare.