Cervello: con la fatica una parte si spegne

Lo studioso James Krueger ha scoperto che il sonno non è regolato in maniera centrale, ma i vari gruppi di cellule cerebrali si spengono quando sono troppo affaticate

Articolo aggiornato il 13 Marzo 2009

sonnoSpesso capita che il nostro cervello fra numerosi impegni arrivi ad una condizione di grande affaticamento. In effetti non è facile gestire tutte le incombenze lavorative e della via quotidiana e a volte capita di provare la sensazione che la nostra mente non sia momentaneamente in grado di rispondere alla nostra volontà. Come sostiene James Krueger della Washington State University, quando proviamo questa sensazione, una parte del nostro cervello potrebbe essersi addormentata.

Lo studioso si è interrogato sulla modalità di gestione del sonno e si è chiesto se esso è regolato in maniera centrale o se si tratta di una condizione che deriva dall’interazione di diverse aree cerebrali. Krueger è arrivato alla conclusione che non esiste nella nostra mente una sorta di interruttore che spegne il cervello utilizzando un solo comando. 
 
Lo studioso ha potuto verificare che quando un gruppo di cellule nella corteccia è troppo affaticato si spegne. Progressivamente anche altri gruppi di cellule vicine riducono la loro attività, finché sia arriva ad una condizione di totale riposo neuronale
 
In effetti secondo lo studioso, se si suppone l’esistenza di un modello centralizzato, non si riesce a spiegare il sonnambulismo e la sensazione provata al mattino di avere il cervello ancora mezzo addormentato. Krueger ha elaborato anche un modello matematico che riesce a spiegare come vari gruppi di cellule nervose riescono a sincronizzare il loro stato di veglia o di riposo utilizzando specifiche connessioni elettriche o chimiche. Un altro mistero di quel fenomeno affascinante che è il sonno è stato svelato. 
 
Immagine tratta da: federikabontempi.blog.deejay.it

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