Il nostro cervello sembra essere soggetto all’influenza delle marche, che ci spingono ad acquistare un determinato prodotto proprio in base al suo nome e indipendentemente dalle sue caratteristiche intrinseche. Le neuroscienze si sono occupate in maniera ampia dell’argomento, anche perché è molto importante per realizzare specifiche strategie di marketing.
Un esempio vale a spiegare il tutto. Si è visto in un esperimento che alcuni soggetti, nonostante il loro gusto fosse più orientato nella preferenza della Pepsi, hanno finito comunque con il comprare la Coca Cola perché il nome della marca faceva la differenza. Il processo cerebrale che sta alla base del fenomeno è spiegabile con un meccanismo inconscio che ci porta a fare una scelta di cui spesso non ci rendiamo conto.
Quando ci troviamo fra gli scaffali di un supermercato, tutto avviene in pochi secondi. In genere effettuiamo la scelta di un determinato prodotto anche in base al suo colore, che ci orienta in maniera immediata. E in questo senso i meccanismi della pubblicità sono in grado di sfruttare al massimo i meccanismo di scelta automatica di ognuno di noi, influenzandoci in modo determinante.
Comprendere questi meccanismi che stanno dietro all’attività cerebrale di ognuno di noi significa andare a fondo in una questione che ha veramente molto da rivelarci. Per questo oggi gli studiosi si servono di mezzi innovativi come le scansioni cerebrali o il tracciato oculare, per vedere in che modo la mente dei telespettatori viene colpita dagli spot televisivi.
È come se il marchio avesse molto in comune con quei simboli e quegli idoli che rientrano nell’ambito della spiritualità. E nel prendere le decisioni riguardo ad un acquisto intervengono più aree cerebrali che rendono il processo decisionale davvero complesso e ricco di elementi sorprendenti.
Immagine tratta da: vocearancio.ingdirect.it