Cellule staminali: uno studio italiano sugli effetti del diabete a livello cardiaco

Vogliamo riuscire a mimare questo ambiente, creando per esempio una situazione di iperglicemia, ed osservare se nelle cellule normali vengono provocati eventuali danni’

Articolo aggiornato il 15 Dicembre 2009

cellule staminali
Uno studio scientifico italiano finanziato dalla Fondazione Lilly con 360 mila euro, insieme al Monte dei Paschi di Siena e consegnata a due ricercatori italiani dell’Università di Bari impegnati nella sperimentazione di un farmaco che si sarebbe dimostrato efficace nel curare le cellule staminali malate a seguito del diabete.
Insomma, è stata ancora una volta sottolineato la correlazione esistente fra il diabete ed i danni cardiovascolari con un procedimento complesso che tende a dimostrare se i farmaci utilizzati per ridurre la glicemia nei diabetici possano funzionare anche sul cuore. Per giungere a ciò si isolano le cellule staminali del cuore prelevandoli da frammenti di tessuto prelevati sia da persone diabetiche che sane. Una volta isolate si prova a ricreare alle cellule cardiache della persona sana lo stesso stress vissuto dalle stesse cellule ma prelevate da persona diabetica.
 
“Vogliamo riuscire a mimare questo ambiente, creando per esempio una situazione di iperglicemia, ed osservare se nelle cellule normali vengono provocati eventuali danni’. Il passo ulteriore sara’ verificare se farmaci analoghi all’ormone Glp-1 (prodotto naturalmente nell’intestino e che induce la produzione di insulina nel pancreas) proteggono le cellule del cuore. E soprattutto, ha aggiunto Francesco Giorgino a capo del gruppo di ricerca dell’universita’ di Bari del quale fa parte Anna Leonardini, la ricerca ‘intende valutare gli effetti di alcuni farmaci sulle cellule staminali’, considerando ‘gia’ queste cellule come sede di una patologia, vale a dire che gli effetti del diabete potrebbero gia’ presentarsi nelle cellule staminali’.

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