Carne Brasiliana: bocciata

Bocciata la carne brasiliana, al momento, che resta ferma al palo a causa di non conformita' alle norme europee per la qualita' degli alimenti e per il non rispetto delle norme a garanzia sanitaria alimentare per il cibo importato, i questo caso la carne.

Articolo aggiornato il 4 Febbraio 2008

markos
Bocciata la carne brasiliana, al momento, che resta ferma al palo a causa di non conformita’ alle norme europee per la qualita’ degli alimenti e per il non rispetto delle norme a garanzia sanitaria alimentare per il cibo importato, in questo caso la carne.

Quella che proviene dal Brasile, nella fattispecie, non rispetterebbe i canoni previsti, nonostante quanto fino ad ora dichiarato attestasse il contrario: per questo dal 31 gennaio scorso sara’ bandita dalle tavole di tutta europa.
Le dichiarazioni di AssoCarni sarebbero quindi errate, e il Commissario Europeo alla Salute Markos Kyprianou ha dichiarato, in aggiunta, che nessuno degli allevamenti brasiliani soddisferebbe i criteri stabiliti dall’Unione Europea” per l’allevamento della carne da macello destinata alle nostre tavole.
La risposta della Coldiretti e’ arrivata puntuale all’indomani delle dichiarazioni di conformita’ di AssoCarni, che sono palesemente false.
La Coldiretti inoltre suggerisce che sia valuata separatamente la partecipazione alla produzione italiana, da parte delle multinazionali sudamericane, dall’importazione delle carni direttamente dal sudamerica.
Fino a che il Brasile non fornira’ le dovute garanzie sanitarie l’importazione della care sara’ bloccata, ad eccezione della carne bovina fresca, gia’ disossata e frollata che presenta un certificato veterinario anteriore al 31 gennaio 2008 che potranno essere importati fino al 15 marzo 2008.
L’esito della vicenda e’ il risultato di una serie di carenze alle quali il Brasile non e’ stato in grado di rimediare, che ha inizio nel mese di dicembre scorso, quando la Unione Europea si curo’ di chiedere l’iscrizione nel registro degli allevatori che esportano in europa e che allevano secondo standard condivisi dagli europei, mentre a tutt’oggi nessuna azienda brasiliana e’ accettata in lista.